Ormai siamo al razzismo umanitario, visto che dopo la caduta di Kabul a destra hanno fatto a gara per dare segnali negativi ai profughi afghani esattamente come chi fugge dalle tante guerre in Africa (che non finiscono sotto i riflettori) definiti delinquenti, stupratori e terroristi.
“Spalancare le porte a chi scappa dalla guerra vera, ai profughi veri. Questi sono profughi veri in fuga da una guerra vera”. Così Matteo Salvini, dopo l’informativa del premier Mario Draghi in Senato sull’Ucraina al Senato, ovviamente omettendo di condannare apertamente il suo idolo Putin del quale indossava le magliette.
Sugli afghani aveva detto: “Abbiamo già registrato circa 35mila arrivi via mare, per non parlare di quelli via terra, e ora la fuga dall’Afghanistan rischia di essere un disastro. L’Italia non può permettersi di accogliere decine di migliaia di persone visto che i centri di accoglienza stanno già esplodendo”. Come se gli afghani non fuggissero da una guerra vera e in Afghanistan quello che accadeva fosse una messinscena…
Qual è dal punto di vista umanitario la differenza tra chi fugge dai mitra e le sciabole dei talebani e chi fugge dai mitragliatori e le bombe di Putin?
I primi sono musulmani e spesso dalla pelle poco chiara. Gli altri sono cristiani e bianchi.
Argomenti: matteo salvini