Salvini va a pregare ad Assisi contro la guerra del suo ex idolo Putin (che ancora non ha condannato)
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Salvini va a pregare ad Assisi contro la guerra del suo ex idolo Putin (che ancora non ha condannato)

Salvini si è recato ad Assisi e ha detto: "Se alla politica si aggiunge la preghiera male non fa"

Salvini va a pregare ad Assisi contro la guerra del suo ex idolo Putin (che ancora non ha condannato)
Salvini ad Assisi
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28 Febbraio 2022 - 14.51


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Salvini mette la maschera del pacifista e va addirittura in pellegrinaggio ad Assisi per pregare per la fine della guerra. Un gesto anche nobile, se dimentichiamo per un attimo i rapporti tra la Lega e la Russia di Putin e la strenua difesa che Salvini in persona ha fatto del dittatore russo. 

Ora il vento è cambiato e Salvini non può più fare la parte dell’amico di Putin. Dopo aver rimosso dai social network ogni foto passata in cui lo si vedeva in Russia con le maglie con la faccia di Putin (come se questo bastasse a cancellare la memoria degli italiani), Salvini evita ancora di fare il nome del suo ex idolo e si limita a condannare la guerra in generale. 

“Il Governo italiano ha il pieno sostegno della Lega qualunque sia la decisione che porterà in Europa, però non bisogna rispondere alla guerra con un’altra guerra, altrimenti rischia di essere difficile fermarla” ha detto il leader della Lega. 

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“Sono contento – aggiunge il leader del Carroccio – che siano cominciati i dialoghi, che il premier ucraino si sta dimostrando oltre che eroico coraggioso, anche estremamente saggio, nel senso che è colui che è sotto attacco con il suo popolo, con i suoi bimbi con le sue donne, con i suoi medici, con i suoi soldati, però continua a credere nel dialogo. Mi piacerebbe che anche l’Occidente credesse nel dialogo, perché se alle bombe rispondi con le bombe si fa difficile. Comunque, diciamo che alla politica se si aggiunge la preghiera male non fa”.

“Mi sembra – insiste Salvini – che si parli troppo di guerra, in questo momento la priorità è fermare la guerra, bisogna usare la diplomazia, l’ascolto, la ragione , il cuore e la preghiera. Qualcuno parla con leggerezza di attacchi, di guerra, di nucleare. Attenzione, è un momento in cui bisogna essere estremamente cauti, prudenti, uniti”.

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