Meloni fa dell'umorismo: "In Fratelli d'Italia non c'è posto per razzisti e antisemiti"
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Meloni fa dell'umorismo: "In Fratelli d'Italia non c'è posto per razzisti e antisemiti"

Non più tardi di sei meis fa, Fanpage rendeva pubblica un'inchiesta durata tre anni che svelava una galassia nazista e antisemita in stretto contatto con Fratelli d'Italia

Meloni fa dell'umorismo: "In Fratelli d'Italia non c'è posto per razzisti e antisemiti"
Giorgia Meloni
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17 Marzo 2022 - 19.10


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Giorgia Meloni ha un grande senso dell’umorismo: non si spiega altrimenti come può rimanere seria mentre dice che “le parole di Fratelli d’Italia sono state durissime sull’antisemitismo, nella mia parte politica non ci può essere spazio per il razzismo e l’antisemitismo”. 

“Il nostro è un partito di patrioti – assicura – La nostra nazione non nasce su basi etniche, ma sul principio della cittadinanza romana”. Non basterebbe un’enciclopedia per riempire tutti gli episodi di razzismo ed antisemitismo che hanno riguardato fFratelli d’Italia nel corso degli anni. 

Basti pensare all’inchiesta di Fanpage risalente a non più tardi di ottobre 2021, quando un’inchiesta giornalistica durata tre anni fece emergere un sistema di nostalgici del fascismo, profondamente razzisti e antisemiti all’interno di Fratelli d’Italia. 

“Quasi tre anni fa, nel 2019, un giornalista di Fanpage.it è entrato in un gruppo di nostalgici del fascismo, massoni ed ex militari, fingendo di essere un uomo d’affari. Il gruppo è coordinato da Roberto Jonghi Lavarini, il “Barone nero” che da anni influenza le nomine e le politiche dei partiti istituzionali di destra e che adesso ha deciso di mettere le mani anche sulle comunali di Milano. Quello che hanno scoperto, è raccolto nella nuova inchiesta del team Backstair di Fanpage.it, intitolata “Lobby nera”. 

Leggi anche:  Giorgia Meloni, gli studenti e la criminalizzazione del dissenso

Nella prima puntata dell’inchiesta, si può vedere come Carlo Fidanza, europarlamentare e capo delegazione di Fratelli d’Italia, parli del candidato sindaco della sua coalizione Luca Bernardo, e prenda in giro Paolo Berizzi, giornalista sotto scorta perché minacciato dai neonazisti. Nella stessa serata, Fidanza e l’estremista di destra Roberto Jonghi Lavarini, circondati da camerati e candidati, spiegano a un giornalista di Fanpage sotto copertura un modo per dare al partito dei soldi in nero per la campagna elettorale, utilizzando delle “lavatrici”. 

Insomma, se queste sono le assicurazioni di Meloni, allora delle due, l’una: o la leader di Fratelli d’Italia è riuscita a fare un’epurazione all’interno del partito nel giro di sei mesi, oppure Meloni pensa che siamo veramente tanto, tanto smemorati. 

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