Bianca Laura Granato, senatrice ex M5s e ora al gruppo misto, era tra le assenti alla Camera per il discorso del presidente ucraino Zelensky: già prima del discorso si era difesa sostenendo che Putin “si è ribellato all’agenda globalista di Biden” e aveva sostenuto la proposta di un altro grillino, Nicola Grimaldi, di ascoltare anche Putin alla Camera.
Oggi Granato continua su questa linea: “Avevo un impegno sul territorio, mica lo rimando per un intervento da remoto senza contraddittorio” ha detto la senatrice, che raggiunge poi vette di complottismo mai viste: “Se uno è davvero sotto le bombe non riesce nemmeno a collegarsi” ha risposto a un giornalista che giustamente le faceva notare che è difficile fare un contraddittorio sotto le bombe.
Granato non nasconde le sue simpatie per Putin: “Mi piace perché tutela l’integrità e la tradizione di quel mondo. Ho ascoltato i suoi discorsi integrali, non tagliati. È sempre lucido. Condanno la sua invasione ma vorrei capire perché è scattata la molla, bisogna guardare agli ultimi anni: il colpo di stato del 2014 a Kyiv, ben tre esercitazioni Nato al confine russo, i lavoratori con armi biologiche in Ucraina finanziati dagli Stati Uniti”.