La maggioranza è entrata in crisi in relazione alla decisione sulla spesa militare. Questo il concetto espresso dal leader di Azione Carlo Calenda. L’ordine del giorno per portare la spesa militare al 2% del pil “mette in crisi la maggioranza come ogni volta che si parla di cose concrete, come la riforma del catasto. Le spese che chiede la Nato per partecipare alla difesa collettiva sono al 2% del Pil e noi siamo all1’6%, ma non attraverso l’esercito europeo, che oggi è una utopia, ma come spese nazionali”.
Carlo Calenda, ha parlato a Radiorai: “Il fatto di essere dignitosamente armati scoraggia la guerra non l’aiuta. Gli investimenti in difesa sono tutti posti di lavoro in Italia”, ha aggiunto.