E’ stato l’uomo simbolo del M5S per qualche mese, il sindaco di Parma Federico Pizzarotti. Il primo a governare una città importante, il primo anche a criticare le modalità di gestione dell’ex movimento di Beppe Grillo. Oggi che il sindaco uscente non fa più parte dei Cinquestelle, parla dei suoi vecchi compagni di viaggio con amarezza.
“E’ un peccato che il M5S stia finendo così”. Si chiude così un’intervista a La Stampa di Federico Pizzarotti, sindaco uscente di Parma ed ex M5S. Fra Pd e 5 Stelle, è la riflessione di Pizzarotti sull’attuale alleanza, “mi pare ci sia solo il tentativo di fare una somma numerica. Per dialogare serve un progetto, e qual è il programma del M5S? Era antisistema, poi ha governato con la destra, con la sinistra, con tutti. Quali sono gli obiettivi di Conte?. Su Letta, continua, ho un giudizio positivo”.
“Approvo che abbia cominciato un dibattito con le Agorà e abbia proposto tematiche come lo ius soli, che di solito sono proposte a targhe alterne in base ai sondaggi. Ora deve aggiungere un ultimo tassello. Allargare cioè alla società civile, alle liste civiche. La forma organizzativa dipenderà molto dalla legge elettorale, mi interessa il giusto. Il punto però è individuare un perimetro, capire chi si coinvolge». I grillini, aggiunge Pizzarotti prendendo spunto dalle polemiche sul termovalorizzatore a Roma, “sono rimasti schiavi non delle tematiche concrete ma di quelle teoriche”.
“A Roma il termovalorizzatore serve, la capitale non può non avere un impianto». “Il mio consiglio non richiesto – continua Pizzarotti – è di fare quel che la parte più governista del M5S ha già capito: ridarsi una struttura, un obiettivo, fare un vero e proprio reset. Non puoi più essere antisistema, come stanno provando timidamente a fare con la vicenda delle armi allUcraina, dopo che hai governato per anni: quella fase non è recuperabile». Dal dialogo ad una maggiore strutturazione del movimento, sono cose che nel M5S sembrano essere state comprese… “In realtà – sostiene il sindaco di Parma – non le stanno facendo, alcune le stanno solo dicendo. Gli iscritti restano dei cliccatori on line, non cè stato il coraggio di fare un vero congresso, qualcosa che faccia sentire partecipi le persone a un progetto”.