Una buffonata, poi proprio dal capo della Lega che andava in giro con le magliette di Putin senza un minimo di dignità politica.
Con Salvini «no, non ci siamo parlati. Il momento è delicatissimo. Le diplomazie sono al lavoro. È necessario che si muovano i governi. Dobbiamo evitare ogni ambiguità e ogni azione che potrebbe suonare come una legittimazione dell’aggressione. Ma Salvini è uno dei leader della maggioranza: ne è perfettamente consapevole». Lo ha detto Renato Brunetta a proposito della guerra in Ucraina.
Vede crepe o dissonanze nel clima di unità nazionale? «Nessuna crepa, anzi pieno e incondizionato sostegno alla gestione della crisi ucraina da parte del governo Draghi, come si è visto il 19 maggio in Parlamento dagli interventi in replica all’informativa del premier», spiega il ministro di Forza Italia.
Brunetta, tra l’altro, parla di Pratica di mare: «A sinistra ancora si fa fatica a dare a Berlusconi quel che è di Berlusconi», dice tra l’altro, perché «in estrema sintesi, a Pratica di Mare finì la Guerra Fredda. Oggi, con un nuovo conflitto nel cuore d’Europa e l’inasprirsi dello scontro Stati Uniti-Russia, dobbiamo recuperare quel clima e spiazzare una seconda volta».
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