Chi è Vladimir Putin? Il finanziatore del neofascismo europeo e internazionale, l’uomo che ha foraggiato Marine Le Pen, ha fatto un accordo politico con la Lega di Salvini, ha sostenuto direttamente o indirettamente i post nazisti tedeschi e austriaci, oltre ad aver stretto un patto di ferro con il Patriarca Kirill che ha benedetto la guerra revanscista nel nome dell’Omofobia e del primato della Russia sul resto del mondo, deginito terra dell’Anticristo.
Chi è Vladimir Putin? Un dittatore che ha imbavagliato l’informazione e azzoppato l’opposizione politica e che nel suo discorso ha lanciato il proclama della sua Russia: Dio, patria, famiglia e tradizione, come qualsiasi reazionario sovranista.
Ma c’è chi non l’ha capito. Ed è disposto perfino ad appoggiare una iniziativa pericolosa di uno dei più nefasti esponenti della destra italiana, ossia Matteo Salvini, già alleato di Casapound: «Il coro contro Salvini disvela il fatto che ci hanno fatto entrare in guerra con la Russia e ragionano di conseguenza. Non si capirebbe altrimenti il perché di tutto questo baccano sugli incontri con l’ambasciatore russo. Non mi risulta che sia un reato».
Lo afferma Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Prc-Se. Dimenticando che non c’è bisogno che sia un reato per capire che politicamente è una porcata: che iniziativa pacifista e super partes è quella di un fan scatenato di Putin che la prepara con l’ambasciatore della nazione che invade=
«Politici e opinionisti con l’elmetto della Nato in testa ritengono alto tradimento parlare con un diplomatico? Ci sono mille motivi per attaccare Salvini ma non rientra tra questi la ricerca di un dialogo con Mosca. Troviamo incredibile che chi accetta di governare con un razzista xenofobo poi si lamenti perchè si improvvisa pacifista», conclude Acerbo. E noi troviamo incredibile che si si problama anti-fascista non prenda le distanze e non condanni un revanscista con l’elmetto (come guerrafondaio Putin non è secondo a nessuno) che invade uno stato sovrano nel nome della de-nazificazione mentre con l’altra mano sostiene i post-nazisti tedeschi e austriaci e mentre manda a combattere il gruppo Wagner fondato da un nazista dichiarato e dentro al quale ci sono altri nazisti dichiarati.
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