Bettini, Conte, la guerra interna M5s e il rischio di implosione del campo largo di Letta
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Bettini, Conte, la guerra interna M5s e il rischio di implosione del campo largo di Letta

La tentazione di settori del Pd di costruire una cosa rossa con l'avvocato del popolo potrebbe fallire in anticipo. E nemmeno Letta lascerà fare

Bettini, Conte, la guerra interna M5s e il rischio di implosione del campo largo di Letta
Bettini, Letta e Giuseppe Conte
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16 Giugno 2022 - 17.04


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Bettini da Parigi sogna e telefona al suo amico Conte.


“Sai Giusepi, qui sulla Senna, il compagno Melenchon ha messo d’accordo tutti, i socialisti, gli arrabbiati, gli alternativi e in Parlamento darà parecchio filo da torcere a quello stronzo di Macron”.


Giusepi, rinfrancato dalle parole del vecchio sodale e dalla sentenza del Tribunale di Napoli, vede il futuro ad occhi aperti, e dice ai suoi: ‘andiamo avanti così, noi perdiamo per colpa di quel banchiere, dobbiamo distinguerci, poi anche noi faremo quello che stanno facendo a Parigi’.


Una telefonata immaginaria per descrivere la realtà, oltre la finzione infatti c’è tanta cronaca, Goffredo e Giuseppe si sentono spesso e condividono lo stesso desiderio di impronta francese.


Una nuova casa rossa, è questo il sogno che tiene sveglia la gauche dello Stivale, il sol dell’avvenire che rimetterebbe dalla stessa parte, compagni a lungo divisi e dispersi.


Lontano da ministri degli Esteri inaffidabili, da guerrafondai del Pd, da tecnocrati che hanno conquistato posti e luoghi, che un tempo erano di esclusiva proprietà di Giuseppe Conte.

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È questo orizzonte, che prima o poi (magari verso l’autunno) farà implodere il campo largo, primarie o non primarie in Sicilia. Letta ad un certo punto si renderà conto che una parte dei suoi (sono ancora tanti quelli del Pd che sentono l’influenza di Bettini) in realtà vuole costruire una casa rossa con l’avvocato del popolo. Che a dirla tutta, non sembra la destinazione ideale per uno che è cresciuto con gli insegnamenti di Beniamino Andreatta.
Ma ancor prima di Letta, il primo ostacolo che la gauche dovrà superare è Luigi Di Maio, il ministro degli Esteri, che oggi ha annunciato di voler fare la guerra al suo leader.


Reggeranno i 5 stelle a questo nuovo pesantissima conflitto tra l’ex Presidente del Consiglio e l’ex suo vice?
In caso di scissione, Conte sarà tentato di lasciare il governo Draghi e di lavorare da subito alla casa rossa, lasciando a Letta il solo Di Maio, come vorrebbero Marcucci ed un pezzo importante del Pd, non ultimo il ministro Guerini.

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Un’altra casella, che sarà da tener occhio, porta i nomi di Orlando e di Provenzano. Anche loro vorranno unirsi ai Melenchon d’Italia?

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