Il destino del governo Draghi è appeso a un filo, la manovra del Movimento 5 Stelle, in attesa del voto di fiducia sul Dl aiuti, potrebbe porre fine con largo anticipo all’esperienza dell’ex presidente della Bce a Palazzo Chigi.
“Al 40% usciamo dal governo”: è il pronostico di Giulia Grillo, ex ministra e deputata del M5s, in un’intervista a Repubblica, secondo la quale “piuttosto che continuare con questi balletti, fiducia non-fiducia” sarebbe meglio “chiedere un volgare rimpasto e restare”.
Conte, dice, “ha fatto bene a non mettere in discussione Di Maio al ministero degli Esteri, c’è la guerra. Ma è innegabile che il Movimento sia azzoppato, se vogliamo contare, non bastano i temi, perché stiamo parlando del potere esecutivo. Solo così possiamo essere certi di poter realizzare le nostre proposte”.
Sull’ipotesi di uscire dall’Aula al Senato sul dl Aiuti afferma: “Non c’è ancora l’ordine di scuderia, è possibile, ma a me non piacciono queste posizioni ballerine. O si sta al governo, e quindi si vota la fiducia, oppure non si vota. Questo decreto ha oltre 15 miliardi di aiuti alle famiglie, a parere mio non basta il tema del termovalorizzatore per non votarlo”.
A suo avviso la possibilità che il M5s strappi è “meno del 50%, se conosco Giuseppe. Diciamo il 40. È vero che le pressioni di tanti parlamentari sono forti, ma lui non è tipo avventato. Peraltro sarebbe poco serio uscire ora, dopo che per due anni abbiamo criticato il Papeete di Salvini. Ed era il 2019, non la fase storica gravissima che viviamo oggi”.
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