Parole preoccupate: “Una legge elettorale bruttissima ci obbliga a cercare alleanze. Purtroppo non si è riusciti a cambiarla in senso proporzionale. Quali alleanze? Il segretario ha posto alcune condizioni minime che condivido: uno spirito costruttivo. La rinuncia a veti. E il valore aggiunto che ognuno apporta. Rispetto a questo non posso non chiedere di verificare bene il rapporto con il patto repubblicano di Calenda. A parte che ci sono differenze molto grandi di impostazione programatica tra il Pd e Calenda. Di fondo. Che egli stesso ha legittimamente voluto più volte marcare ma il problema emerge maggiormente se si parla di spirito costruttivo e di veti. Calenda ha fatto della demolizione degli altri la cifra fondamentale della sua politica, persino a volte ponendo, con impeto, come suo obiettivo principale la distruzione di altri partiti democratici».
Così Goffredo Bettini, intervenendo nel corso della direzione Pd.
«Circa il non mettere veti – ha aggiunto – Calenda si è posto come giudice di ogni singola forza o personalità politica italiana. Anche nel Pd ha diviso tra buoni e cattivi. Ne sono vittima, insieme ad altri: verifichiamo bene se ci fa perdere più voti di quanti ce ne porta. Soprattutto se la sua presenza impedisce l’alleanza con la sinistra di Fratoianni, che nei sondaggi sta poco sotto Calenda». Il riferimento di Bettini è al sondaggio che vede sopra il 4% la federazione di Europa Verde e Sinistra Italiana.
«Il mio non è un veto. Quale autorità ho per porre veti? Non è il mio stile – ha precisato – Speriamo Calenda cambi. Ma la mia considerazione forse è da tenere in conto. Da verificare. Lo dico con rispetto, per aiutare il segretario nel suo lavoro, naturalmente accettando quello che la direzione deciderà e combattendo con la medesima convinzione qualsiasi decisione si compia».
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