«Se ragioniamo da un punto di vista politicistico forse ci conviene l’operazione in solitaria, ma se l’obiettivo è invece quello di evitare che l’Italia esca dallo scenario europeo bisogna pensare a costruire un fronte comune». Così in un’intervista a `Il Corriere della Sera´, il presidente di Azione, Matteo Richetti, parlando delle alleanze per le elezioni e del fatto che ancora non abbiano sciolto il nodo Pd.
«Il Pd dimostra ogni giorno che questa alleanza con noi è meramente strumentale e prepara le Regionali in Sicilia, Lazio e Lombardia con i 5 Stelle – sottolinea – ma se qualcuno pensa di fare un’alleanza per rafforzare la pattuglia parlamentare e poi tornare al governo con Conte, allora deve sapere da subito che noi non ci stiamo». Quindi, continuando sui Dem, aggiunge: «Dobbiamo capire con quale tipo di equilibrio vogliono costruire questa alleanza. La sorpresa delle prossime elezioni si chiamerà Carlo Calenda, ma se noi dobbiamo servire solo a far scattare qualche collegio in più ai candidati del Pd la cosa non ci interessa. Non è che dopo l’alleanza con i 5 Stelle facciamo la foto di Vasto con Bonelli, Fratoianni, Di Maio, Tabacci, Pizzarotti, Calenda, Letta, Renzi. Solo con un tandem Calenda-Letta puoi sperare di vincere Meloni e Salvini», afferma.
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