I numeri sono chiari: l’unità delle forze del centro sinistra compresa l’anima progressista sarebbe vincente. Nel complesso, considerando le medie di tutti i sondaggi pubblicati in luglio, ai tre partiti di centrodestra (FdI, Lega, FI) viene attribuito circa il 46% delle intenzioni di voto sul piano nazionale, al complesso dei soggetti di «centrosinistra» viene accreditato il circa il 36% delle intenzioni di voto (avevano preso il 30% alle europee), al M5S circa l’11% (aveva ottenuto il 17%).
Lo afferma – in una nota – l’Istituto Cattaneo all’indomani dell’accordo che ha definito la composizione della coalizione di centrosinistra.
L’accordo siglato ieri – prosegue l’Istituto – va nella direzione ipotizzata dalla nostra stima, dunque in un certo senso conferma la sua validità. I dati sottostanti rimangono sostanzialmente gli stessi che avevamo già considerato.
Stiamo lavorando – conclude la nota – ad un perfezionamento del nostro modello di previsione e probabilmente in futuro pubblicheremo nuove analisi con una stima della distribuzione dei seggi nei collegi plurinominali ma per il momento una rielaborazione dell’analisi già pubblicata porterebbe a cambiamenti impercettibili delle mappe su cui si è concentrata l’attenzione dei media.
Argomenti: Elezioni