Un Pd generoso e responsabile. Per qualcuno troppo generoso e per qualcuno troppo responsabile con il rischio di aver tenuto insieme troppe cose diverse. Vedremo.
Un accordo a più punte, e più programmi, per battersi ad armi pari contro «le destre». In uno dei sabati più caldi dell’anno Enrico Letta vede prima i leader di Europa Verde e Sinistra italiana, poi Luigi Di Maio e Bruno Tabacci, di Impegno civico.
L’esito è una alleanza elettorale, con il 20% dei collegi uninominali a disposizione del Pd assegnati a Ev-Si e con Impegno civico.
Chiuso il quadro delle alleanze «rimbocchiamoci le maniche e andiamo in giro per il Paese a convincere gli italiani» tira le somme in serata il leader dem. «Un patto per la Costituzione. L’intesa con Europa Verde e Sinistra Italiana è per difendere la Costituzione. Siamo diversi ma sappiamo che le nostre divisioni alle elezioni potrebbero, con questa legge elettorale maggioritaria, dare alle destre il potere di stravolgere la Carta» ha detto Letta. «Non sto parlando di un accordo di governo: la legge elettorale può portare la destra unita ad avere la maggiorana dei 2/3 del Parlamento. Io lancio questo allarme. Se non facessimo questi accordi elettorali, che sono a difesa della Costituzione, la Costituzione sarebbe a rischio, potrebbe essere riformata da soli da Salvini e Meloni» ha spiegato il leader dem presentando l’accordo e sottolineando che «si muove su un piano differente» rispetto a quello con Azione.
«Sentiamo la responsabilità che abbiamo su di noi di salvaguardare la Costituzuione rispetto a una destra estrema che già ha detto di volerla cambiare in senso presidenzialista» ha detto Angelo Bonelli. «Siamo davanti a una campagna elettorale difficile che dobbiamo costruire insieme contro la destra estrema» ha aggiunto Nicola Fratoianni, che ha annunciato anche: «Ci presenteremo agli italiani con parole chiare, ognuno con il proprio programa e la propria leadership».
In una seconda conferenza stampa con Di Maio e Tabacci Letta ha annunciato «l’accordo per andare insieme nella parte degli uninominali della legge elettorale».
«Abbiamo convenuto una relazione fra noi di 92 a 8 per cento. L’interesse di tutti noi è il successo della lista di Impegno civico». Ora «si volta pagina. Si chiude un capitolo e da domani rimbocchiamoci le maniche».
E Di Maio ha spiegato che «le coalizioni sono definite, sono chiare, da oggi si entra nel vivo», «siamo assolutamente convinti di questa alleanza e questa intesa sulla base dell’agenda Draghi».
Alla fine il Pd dovrebbe presentarsi nel 58% circa dei collegi uninominali, il 24% dovrebbe essere destinato a esponenti di Azione-+Europa, il 14 a Verdi e Sinistra italiana, il 4% a Impegno civico.
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