Carlo Calenda non si fida della tenuta del prossimo esecutivo e, in un’intervista al Corriere della Sera, avverte: “Chiunque dovesse prevalere alle elezioni, al governo non durerebbe “più di sei mesi”, viste le “enormi contraddizioni interne”, mentre l’Italia ha bisogno di proseguire sulla strada di un governo Draghi o che si ispiri al metodo Draghi, con una coalizione dei partiti più responsabili.
In campo, dice, “non ci sono solo due poli, non si sta giocando una partita tra destra e sinistra. Ce ne sono quattro, guidati da Meloni, Letta, Conte ed io. E, lo chiedo fin da ora, noi quattro dobbiamo poter fare un grande confronto in tv per far capire agli italiani quello che c’è in ballo in queste elezioni, e cosa si propone davvero”.
Secondo Calenda, che punta a un risultato tra il 10% e il 15%, ricordando il 20% ottenuto alle comunali a Roma, “il nostro risultato servirà ad obbligare questi partiti irresponsabili ad andare avanti con Draghi invece di ricominciare a demolire il lavoro fatto. Con un governo a guida Meloni non avremmo il fascismo, ma il caos”.
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