Alessandro Zan fa parte della lista dei candidati del Pd, in vista dell’appuntamento elettorale del 25 settembre, e nel suo programma ovviamente c’è ancora la riproposizione del Ddl che porta il suo nome. La conferma, in un’intervista a La Repubblica.
“Per prima cosa vincere, quindi ripresentare il ddl Zan e la proposta sul matrimonio egualitario: il Pd ha i diritti nel suo Dna”. Tutto il Pd sostiene il matrimonio egualitario, “è nel programma”, spiega il deputato.
“Il principio che vi sottende è che non ci sono cittadini di serie A e di serie B. Per le coppie dello stesso sesso è stabilita ora una disparità di trattamento”. “Decisivo è stato Letta – afferma l’attivista per i diritti Lgbt – a inserire nel programma dem il matrimonio egualitario, che è un punto da cui non si torna più indietro”. Sul versante dei diritti, il dem si dice preoccupato qualora il voto premiasse le destre.
“Orban ha fatto una legge per impedire alle persone trans di cambiare nome dopo il completamento della transizione. La Meloni potrebbe fare la stessa cosa – rileva Zan – Siamo davanti a un bivio: l’Italia rischia di scivolare fuori dall’Europa della cultura e dei diritti”. La dem Monica Cirinna’, in un primo momento aveva rifiutato la candidatura per poi accettarla. “Ha accettato la sfida, ed è quello che conta. Monica è una guerriera: avrà un grande risultato”, commenta il collega di partito.
Argomenti: Elezioni