Parole lugubri e reazionarie, che rimandano a concetti che qualcuno si illudeva appartenessero ad un passato da dimenticare ma che in realtà è presente in mezzo a noi e ha il volto di Giorgia Meloni che non ha caso proviene politicamente da dove proviene ed è una grande estimatrice del fascista Giorgio Almirante che fu tra i corresponsabili delle diffusioni del razzismo e dell’antisemitismo in Italia anche con la sua partecipazione alla rivista ‘difesa della razza’.
Che ha detto Giorgia Meloni? Di voler “Combattere la droga, devianze…crescere nuove generazioni di italiani sani e determinati…”
E quali sarebbero le devianze? Il termine è ovviamente ambiguo perché da un punto di vista sociologico la devianza è qualsiasi cosa che va contro le norme socialmente accettate e che suscita disapprovazione.
Ma il termine ha un’accezione più generale, ossia i deviati che sarebbero tutti coloro che non seguono le pseudo regole naturali riguardo la sessualità o le regole morali. In altri termini i depravati e i pervertiti, ossia i bersagli principali delle violenze nazi-fasciste di un tempo e di estrema destra di oggi.
Altrimenti invece che parlare di devianze avrebbe detto combattere i mafiosi, i no-vax che aiutano la diffusione del virus, i mafiosi, i corrotti, quelli che incitano all’odio razziale.
E invece no: il termine devianze messo in mezzo a droga e a italiani sani. Ossia i deviati gente malata o peggio preparati.
Serve altro? Chi ha dubbi piò chiedere ad un ungherese che sta sotto terapia Orban e a un russo sotto terapia Putin. Oppure si potrebbe direttamente leggere quello che scrisse Adolf Hitler in Mein Kampf a proposito di come eliminare i ‘difettosi’ attraverso le magnifiche sorti dell’eugenetica.
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