La linea è chiara: l’Europa dovrà diventare indipendente dal gas russo, per non essere ricattabile e viste le tentazioni imperialiste e guerrafondaie di Putin.
Ma Matteo Salvini no: lui è stato un fan di Putin e dall’inizio della guerra in poi non ha fatto altro che – anche se formalmente condannando la guerra ma mai Putin – che esprimere posizioni in linea con le aspettative di Mosca, ossia no alle armi in Ucraina, no alle sanzioni e no a rinunciare alle materie prime russe. Il tutto ovviamente tra contorcimenti verbali e mentre formalmente la Lega sosteneva il governo Draghi.
Ora il partito filo-russo che si appresta a fare passi avanti nelle prossime elezioni è pronto a tornare alla carica?
Le dichiarazioni di Salvini fanno riflettere: un accordo sul tetto massimo al prezzo del gas «l’Europa non lo farà mai, quindi bisogna intervenire in autonomia. Bisogna estrarre più gas dove è disponibile, penso all’Adriatico e a quegli impianti che sono fermi per tutti i `no´ che sono stati detti in passato».
Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, nel corso della trasmissione «La corsa al voto» su La7. «I numeri di oggi ci dicono che noi non possiamo fare a meno del gas della Russia: spero che questa guerra finisca prima possibile, innanzitutto per salvare migliaia di vite, ma anche per tornare a condizioni economiche più favorevoli», sottolinea.
I prossimi «non saranno mesi facili: gli aiuti vanno bene, ma ti devi preparare: bisogna dare subito autorizzazioni agli impianti fermi. Non è più il momento di fermare gli impianti per la burocrazia» e sul nucleare «un accordo con la Francia può essere fatto immediatamente: diamo dei soldi e recuperiamo energia a minor prezzo». «Se fossi al governo, già domani mattina convocherei tutte le aziende che producono energia per concordare un tetto ai loro guadagni, non possono guadagnare decine di miliardi sulla pelle degli italiani».
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