In un’intervista al Corriere della Sera, l’ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, ha parlato della coalizione di centrosinistra con la quale è candidato nel collegio di Bologna.
“Pur con tutto il rispetto dovuto a Fratoianni, credo che il baricentro della coalizione sia in tutt’altra direzione, come dimostrano i voti espressi dal Pd in Parlamento”. Secondo Casini non si tratta “di omologare storie diverse, ma di trovarci insieme a difendere alcuni principi”.
“Non possiamo più rimanere prigionieri degli stereotipi di Don Camillo e Peppone, ma nessuno deve vergognarsi del suo passato. Se si è fatta politica con onestà e sentimento, significa aver dato il proprio contributo in buona fede”. E su Sgarbi, che sarà suo avversario a Bologna, “lo conosciamo tutti, può dire ciò che vuole. Per me è solo benvenuto a Bologna”.
Casini sperava si concretizzasse nel centrosinistra un’alleanza allargata a Calenda, “comunque l’atteggiamento di Letta è stato serio e coerente”. Tra i temi dell’intervista, anche le sue posizioni contro il presidenzialismo in Italia, perché “trasformare “l’arbitro in giocatore significa privare gli italiani di una tutela super partes e coinvolgere il Presidente nella contesa politica quotidiana”. Far finire l’esperienza del governo Draghi è stato “un gigantesco errore causato dai 5 Stelle e assecondato da Lega e Forza Italia in modo inopinato. Peraltro contraddicendo tutto il lavoro dei loro ministri. Un’altra donazione di sangue che hanno fatto a Giorgia Meloni”.
Argomenti: Elezioni