Giuseppe Conte ha ribadito in un’intervista a Radio Popolare la sua contrarietà a un futuro dialogo con il Pd, immaginando già un governo di larghe intese con tutte quelle forze che condividono il concetto di “Agenda Draghi”.
“Sono ormai costretto a rinunciare a comprendere il comportamento del vertice del Pd. Letta non l’ho più capito più da quando abbiamo presentato l’agenda sociale a Draghi, al posto di fedeltà agli italiani ha parlato di fedeltà a Draghi…”
“Se un elettore di sinistra vuole realizzare gli obiettivi di una forza progressista credo che sia addirittura costretto a votare il M5s rispetto all’offerta corrente. Siamo la forza più progressista, è evidente. Vede le nostre battaglie su salario minimo?
“Io mi immagino da solo al governo, non all’opposizione. Gli italiani hanno il loro destino nelle loro mani, c’è un astensionismo pazzesco: immaginate se quel 40% andasse a votare. Si ribalterebbero tutti i sondaggi. Ecco perché il M5s è molto chiaro. Non è il momento di ammucchiate”.
Se c’è aria di nuove larghe intese senza il M5s? “Non mi sorprenderebbe. Ci si predispone, anziché ad un progetto politico chiaro, al fatto che tanto ci si ritroverà lì a governare insieme.Soprattutto le forze politiche che parlano di agenda Draghi. L’obiettivo é ritrovarsi a gestire il potere e governare al di làdel consenso che avranno”.
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