Bobo Craxi: "Mi candido con i Democratici e Progressisti per fermare i rischi di deriva autoritaria della destra"
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Bobo Craxi: "Mi candido con i Democratici e Progressisti per fermare i rischi di deriva autoritaria della destra"

Parla Bobo Craxi che come componente socialista ha aderito alle liste aperte di Enrico Letta: "Dare una prospettiva di governo al malessere sociale"

Bobo Craxi: "Mi candido con i Democratici e Progressisti per fermare i rischi di deriva autoritaria della destra"
Bobo Craxi
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26 Agosto 2022 - 13.00


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Bobo Craxi perché si è candidato con il Pd nell’alleanza Progressista e Democratica?

Perché i socialisti sono alleati al Pd e all’Articolo uno. Era nostro interesse partecipare alle elezioni e dare il nostro contributo politico. Eravamo consapevoli della difficoltà di superare gli sbarramenti in una fase di ricostruzione, affidata a un giovane gruppo dirigente. Abbiamo scelto quella che io credo sarà la prima lista politica del nostro Paese.

Perché ha scelto di candidarsi a nel collegio di Palermo?

Me l’hanno proposto gli alleati del mio partito. Peraltro, sono già stato un parlamentare siciliano. Ho qui radici di diversa natura, politiche e personali. Palermo è la quarta città d’Italia e una grande capitale del Mediterraneo. So di avere più non poche ragioni da spendere in campagna elettorale. 

Lei ha parlato della necessità di fronteggiare l’onda nera dell’autoritarismo, che da Budapest si sta propagando a tutta l’Europa…

La crisi economica e sociale, che stiamo vivendo, rischia di far mettere radici a forme diffuse di autoritarismo. Il nazionalismo e il sovranismo ci conducono, inevitabilmente, a conflitti non solo economici, ma anche più rovinosi e tragici, come dimostrano la guerra scatenata da Vladimir Putin in Ucraina e tutti gli altri focolai sparsi per l’Europa. Noi dobbiamo tener lontano questo rischio, mantenendo la barra dritta e una continuità di fondo con l’azione del governo delle larghe intese. 

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E’ diffusa la sensazione ce il Pd abbia perso il suo appeal nei quartieri popolari e nelle fabbriche e che non rappresenti da tempo l’Italia più debole…

Credo che questa sensazione corrisponda solo in parte alla verità. Tutti e tre i grandi sindacati democratici di questo Paese rimangono fermamente ancorati alla sinistra italiana e credo anche non sia un caso che in due di loro, la Cgil e la Uil, siano presenti forti radici socialiste e socialdemocratiche. E’ vero, questo sì, che la protesta trova spazio e sfogo nei partiti, che hanno una radice antisistema. Una radice, che hanno sicuramente sia l’ultra destra nazionalista, sia i Cinquestelle e non solo loro. Come sinistra, dobbiamo reagire impegnandoci in due direzioni. Da una parte dobbiamo raccogliere questo sentimento diffuso di malcontento. Dall’altra dare, sforzarci di dare una prospettiva di governo ai problemi, che sono alla base del malessere sociale. 

E’ generale la convinzione che la destra vincerà le elezioni e che guiderà, quindi, per i prossimi cinque anni il Paese…

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Ho visto tante squadre vincere il precampionato. Il campionato vero comincia questa settimana. Il risultato di partenza è, come sempre, zero a zero. I sondaggi sono una scienza notoriamente inesatta.

Che cosa si aspetta Bobo Craxi dalle elezioni del 25 settembre?

Sono contento di poter fare il mio mestiere e di dare spazio e vita alla mia passione, a prescindere dal raggiungimento dell’obiettivo, che è quello di far tornare in Parlamento una voce socialista. Io sono un animale da combattimento politico. Sono nato nella lotta politica, che ha come impegno e sbocco il raggiungimento della vittoria e la possibilità della sconfitta. Vengo da una storia, dentro cui la sconfitta è stata qualcosa di molto nobile. E dove le vittorie hanno sempre avuto alla base ragioni profonde. Dove non ci è mai adagiati sull’alloro di una partita vinta. Questo mi ha insegnato mio padre Bettino.

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