Come sempre modesta Giorgia Meloni. Modesta perché spesso omette di ricordare a quali interessi risponda la destra sovranista. Ma si tratta solo di schermirsi non di altro.
«Io credo di essere pronta a governare questa nazione. La domanda è se gli italiani sono pronti a sperimentare un nuovo governo, che non rende conto a nessuno se non al popolo italiano».
Così a Cagliari la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha chiuso il comizio elettorale, con un mazzo di rose e girasoli consegnato da due bambini e l’inno nazionale ascoltato, e cantato, con a fianco il sindaco Paolo Truzzu, esponente di Fratelli d’Italia, parlamentari e amministratori locali.
La modestia appunto. Fratelli d’Italia non deve rendere conto a nessuno salvo i ricchi, gli evasori fiscali, le corporazioni che non vogliono concorrenza, i nemici della scienza, i nemici del green pass, i nemici dei vaccini, i nemici della transizione ecologica, i nostalgici di quando c’era Lui, i cementificatori, i retrogradi e gli ultra-tradizionalisti. Salvo questi dettagli, però, ha detto il vero.
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