La bocciatura del governo Draghi, l’ennesima frecciata a Matteo Renzi, la chiusura nei confronti del Pd e la promessa ai cittadini di essere ancora più attenti, cauti e intransigenti al fine di realizzare i punti presentati nel programma elettorale.
A meno di una settimana dal voto Giuseppe Conte interviene in collegamento a “Stasera Italia”, dove esordisce ribadendo la coerenza del Movimento 5 Stelle. “Siamo stati i più fedeli sostenitori e realizzatori del programma presentato nel 2018 e questo ci ha permesso di realizzare per l’80% quegli obiettivi politici – commenta nella trasmissione di Rete 4, promettendo di impegnarsi in maniera ancora più concreta anche nella nuova legislatura – Siamo molto più attenti, cauti e anche intransigenti nel rispettare il programma impegnandoci a realizzarlo a tutti i costi, con le unghie e con i denti”. Nel collegamento Conte preferisce non sbilanciarsi in merito alle alleanze, spostando l’attenzione sulla rigorosità di un programma elettorale considerato come la stella polare per recuperare la fiducia dei cittadini.
Quindi, il leader del M5s torna sullo scontro a distanza con Matteo Renzi: “Per cosa dovrei chiedergli scusa? Io l’ho semplicemente invitato a uscire dal palazzo e confrontarsi con la realtà, mentre lui è stato capace di rappresentare questo come una minaccia alla sua incolumità fisica. A stare antipatico a mezza Italia ci pensa di suo, non serve che intervenga io”.
Rimarrà nella storia per questi venti mesi del governo dei migliori? Come si fa a valutare positivamente l’operato di un governo che ci lascia con un’emergenza sotto gli occhi di tutti da febbraio-marzo e che ha abbracciato la corsa al riarmo, trascurando le priorità economiche e sociali di famiglie e imprese”. E precisa: “Fino a un certo punto siamo riusciti a condividere con fatica una responsabilità di governo, ma se di fronte a difficoltà così evidenti non fai nulla e non accetti di discutere i punti da noi presentati, continuando con la tecnica del rinvio e la logica dello stallo e dell’inerzia, noi non condividiamo più la responsabilità di governo. E i cittadini adesso ci stanno riconoscendo questa coerenza”.
Prese con fermezza le distanze su qualsiasi tipo di rapporto con Putin e l’ambasciata russa, Conte prosegue spiegando la rottura con il Pd: “Letta ha deciso di emarginare il M5s, di abbandonare qualsiasi prospettiva di una collaborazione verso un governo progressista, restando invece folgorato da un’agenda Draghi che non esiste e di un impegno che lo stesso interessato ha recentemente escluso. Non c’è nessuna possibilità di sedersi a un tavolo con questo gruppo dirigente del Pd”.
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