Tra poco si voto e la destra è pronta a prendere il sopravvento?
«Giorgia Meloni alza i toni perché non sente più la vittoria in tasca. Dopo aver provato a rassicurare le cancellerie e i moderati ha capito che questa strategia elettorale non le conveniva. Negli ultimi giorni ha perso ogni freno inibitorio e con il voto al Parlamento UE a sostegno di Orban, il tifo per l’estrema destra postfranchista spagnola, la richiesta di impedire il legittimo dissenso, ha dimostrato di non essere cambiata. La cosa più preoccupante è il suo profondo antieuropeismo che la porta a schierarsi con i sovranisti che vogliono distruggere la UE e non certo rafforzarla. Dall’Europa dipende la tenuta del nostro debito pubblico, la salvaguardia dei risparmi degli italiani e la spesa del Pnrr».
Così, in una intervista all’Avvenire, la presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi.
«Questa campagna elettorale dimostra che il Pd è l’unica forza che parla a tutto il Paese, siamo il partito dell’unità nazionale. Il M5S sta parlando solo al Sud, ma con una proposta che è parziale e si basa solo sulla bandiera del reddito di cittadinanza mentre noi, con la Carta di Taranto, lanciamo un piano complessivo di rilancio del Mezzogiorno senza rinunciare a sostenere le persone più fragili con uno strumento di lotta alla povertà che per noi non va assolutamente cancellato come vorrebbero fare la destra e il cosiddetto Terzo Polo». «Solo una grande forza nazionale come il Pd – conclude Malpezzi – può contendere la vittoria alla destra nei collegi uninominali»
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