Reazionari al potere: la peggiore destra oscurantista e retrograda ha vinto le elezioni. Sono 235 i seggi conquistati dal centrodestra alla Camera in seguito ai risultati delle elezioni politiche.
Secondo i dati diffusi dal Viminale, la coalizione di centrosinistra avrà 80 seggi, il Movimento 5 Stelle 51, Azione-Italia Viva 21. Tre seggi vanno alla Sudtiroler Volkspartei e uno a De Luca sindaco d’Italia. In Senato 112 seggi vanno al centrodestra, 39 al centrosinistra. Al M5S vanno 28 seggi, 9 ad Azione-Italia Viva e 1 a De Luca sindaco d’Italia.
Il trionfo di Giorgia Meloni
Si traduce così il 43,79% dei voti con cui il centrodestra vince le elezioni. Una coalizione a trazione Fratelli d’Italia, schizzato in 9 anni dal misero 1,9% del 2013 al 26% di domenica, ma soprattutto a trazione Giorgia Meloni, visto che la maggior parte dei commentatori attribuisce a lei la performance del suo partito che, inaspettatamente non sfonda al Sud bensì al Nord, dove è ovunque il primo partito. Nel giorno del suo trionfo, la leader di FdI sceglie però il low profile, limitandosi a postare un bigliettino che le ha scritto la figlia e disertando la conferenza stampa all’hotel Parco dei principi, dove, invece, vanno i capigruppo Luca Ciriani e Francesco Lollobrigida, insieme al responsabile dell’organizzazione di Fdi Giovanni Donzelli. E proprio Lollobrigida sembra dare la linea sulle riforme costituzionali, a partire dal presidenzialismo, ammettendo che “si può provare a migliorare la Costituzione, tenendo conto che è bella, ma che ha anche 70 anni di età”.
Le dichiarazioni della mattina
“Dagli italiani in queste elezioni politiche è arrivata una indicazione chiara”. Così la leader di Fdi Giorgia Meloni commentando, all’Hotel Parco dei Principi, i risultati delle elezioni politiche 2022. “Oggi abbiamo scritto la storia” ha scritto su Facebook. In base ai dati del Viminale, quando sono state scrutinate 57.070 sezioni su 60.399, al Senato la coalizione di centrodestra è in testa con il 44,48%, con Fratelli d’Italia al 26,33%, mentre quella del centrosinistra è al 26,19%. Il Movimento 5 Stelle è al 15,21% e il terzo polo è al 7,67%.
Meloni
L’indicazione arrivata dagli italiani “è per un governo di centrodestra a guida Fdi”, ha detto Meloni. “Probabilmente è il tempo in cui gli italiani potranno nuovamente avere un governo che esce da una loro chiara indicazione alle urne. E’ qualcosa con cui, credo e spero, tutti vorranno fare i conti”, ha aggiunto la presidente di Fratelli d’Italia dicendosi “rammaricata” per i “dati sull’astensionismo. Ci sono ancora tanti italiani che scelgono di non votare”. La sfida ora è “tornare a far credere nelle istituzioni, far sì che i cittadini possano fidarsi delle istituzioni. E’ un lavoro che dobbiamo fare ancora meglio, perché ci sono ancora troppi italiani che scelgono di non fidarsi delle istituzioni”. “E’ importante – ha rimarcato – ricostruire il rapporto tra Stato e cittadini”.
“Devo ringraziare Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, Lega e Forza Italia, Maurizio Lupi e tutta la coalizione di centrodestra – ha continuato – Perché nessuno si è risparmiato in questa campagna elettorale. E’ stata una campagna elettorale bella per noi, nella quale le polemiche le abbiamo lasciate ai nostri avversari”.
Pd
E’ stata Debora Serracchiani a fornire la prima analisi della sconfitta: “Non possiamo non attribuire la vittoria alla destra. Una serata triste. Siamo però la prima forza di opposizione in Parlamento”, ha scandito seria in volto. Una stoccata alla Lega e una al Terzo Polo “sotto le aspettative”. Anche se, a una prima occhiata, i centristi sembrano aver fatto più male ai dem che a Fi. Nemmeno una parola sul dato dei 5 Stelle.
Enrico Letta commenterà i risultati del voto stamattina intorno alle 11, ha fatto sapere l’ufficio stampa Pd.
La sconfitta comunque si preannuncia di quelle che lasciano il segno. Andrea Marcucci ha annunciato via Twitter che è fuori: “È probabilmente il risultato più basso od uno dei più bassi del centrosinistra nella storia, con questi dati, prendo atto anche della mia sconfitta nel collegio toscano dove ero candidato”. Anche Lele Fiano, in un collegio difficile, non ce l’avrebbe fatta contro Isabella Rauti e pure Carlo Cottarelli avrebbe ceduto il passo a Daniela Santanchè. I dati si profilano deludenti. E ora che succede? Corre forte la voce di un possibile passo indietro di Letta. Le dimissioni non vengono escluse nelle riflessioni delle componenti Pd. Al momento però si tratta solo di rumors.
Lega
Ben sotto il 10%, secondo dati ancora provvisori ma che ormai sono molto verosimili, la Lega non è più il partito nazionale sognato da Matteo Salvini. Rischia di non poter più essere nemmeno almeno il partito del Nord, quello delle origini ‘padane’. I dati sembrano non lasciare dubbi, la sconfitta della Lega nel nord-est è quella che pesa di più. Tra i leghisti alcuni provano a spiegare il dato, chiedendo di non mettere il nome: “Al nord è stata punita la linea governista dei presidenti, di Zaia e Fedriga”, ha detto chi difende la leadership di Salvini, parlando di partito “penalizzato proprio dall’esperienza di governo”. Altri fanno un ragionamento contrario: “Si tratta di un voto delle comunità produttive del nord, del tessuto economico alla guida del paese, che ha voluto dare un messaggio chiaro a Salvini e alla sua politica che ha dimenticato la questione settentrionale”.
M5S
“Tutti ci davate in singola cifra, questo risultato ribalta le previsioni iniziali e dimostra che i cittadini vogliono il M5S in Parlamento. Siamo la terza forza politica del Paese”. Così il leader le Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte commenta a tarda notte i risultati elettorali.
“I cittadini hanno scelto Fdi, è giusto che il centrodestra governi. Noi saremo all’opposizione con coraggio e determinazione”. E non risparmiando una stoccata ai Dem: “Le scelte compiute da questo gruppo dirigente del Pd hanno compromesso un’azione politica che poteva essere competitiva con questo centrodestra che si è presentato unito. Il centrodestra ha vinto, il gruppo dirigente del Pd se ne assuma le responsabilità. Di fatto i cittadini stanno dimostrando, soprattutto al sud, che il voto per contrastare il centrodestra è il voto per il M5S”.
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