Donne elette in Parlamento, mai così poche negli ultimi 20 anni: i dati sono sconfortanti
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Donne elette in Parlamento, mai così poche negli ultimi 20 anni: i dati sono sconfortanti

Il presidente del Consiglio sarà con tutta probabilità una donna, Giorgia Meloni, ma "il Parlamento che verrà avrà ancora meno donne di quello uscito dalle urne nel 2018.

Donne elette in Parlamento, mai così poche negli ultimi 20 anni: i dati sono sconfortanti
Il Parlamento italiano
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1 Ottobre 2022 - 18.10


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E’ un’analisi impietosa quella sulla proporzione tra donne e uomini tra gli eletti del nuovo Parlamento. Il presidente del Consiglio sarà con tutta probabilità una donna, Giorgia Meloni, ma “il Parlamento che verrà avrà ancora meno donne di quello uscito dalle urne nel 2018: dal 35% di allora al 31% di oggi”, spiega Flaminia Saccà, docente di Sociologia dei fenomeni politici all’Università La Sapienza di Roma. E’ il primo calo in oltre 20 anni, dalla XIV legislatura del 2001, quando le quote rosa erano al 10,17%, in leggera crescita sulla precedente. Non solo: le donne hanno anche votato meno, spiega l’Ansa in un approfondimento a firma Cecilia Ferrara e Angela Gennaro.

Dal 2021 il progresso sulla parità di genere nel mondo politico era stato evidente: 15,94% di elette nella XV legislatura, 19,63% nella XVI, 30,11% nella XVII e 35% nella XVIII. Dalle urne del 25 settembre, invece, la controtendenza: le donne in Parlamento saranno il 31%: il primo calo in 20 anni.

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“In quasi 9 comuni su 10 (87,18%) l’affluenza maschile è maggiore di quella femminile. Male Napoli dove la percentuale di votanti è del 52% tra gli uomini e del 46% tra le donne. Tra le grandi città la peggiore è Catanzaro, con una differenza del 7,26% tra uomini e donne. C’è una minore propensione al voto da parte delle donne”.

La vittoria del centrodestra guidato da una donna, quindi, è frutto di un voto “fatto principalmente da uomini”. Ma in cui, “quando le donne hanno fatto lo sforzo di uscire di casa per andare a votare, hanno scelto in maggioranza Fratelli d’Italia”, aggiunge Saccà. Il 27% dell’elettorato femminile, infatti, ha optato per Fratelli d’Italia. Il 21% per il Pd, il 15% per il M5s.

“I partiti che pure hanno fatto della parità di genere un punto di forza dei propri programmi, come il Pd, non sono riusciti a eleggere le donne in condizione paritaria”, spiega Saccà. “Troviamo più donne elette nel partito di Calenda e nel Movimento 5 Stelle”.

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A snocciolare i dati – ancora provvisori – delle elette nei vari partiti ci pensa un tweet proprio del leader di Azione: è donna il 46% dei futuri parlamentari di Italia viva e Azione, il 45% per il Movimento 5 Stelle, il 31% di Pd e di Alleanza Verdi-Sinistra, il 30% di Forza Italia e Fratelli d’Italia e il 29% della Lega.

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