Nel Pd stanno convivendo diverse anime, con visioni del futuro prossimo spesso in contrapposizione. Ma su un concetto sono tutti d’accordo: si è chiusa un’era. Anche osservatori esterni come Rino Formica, ex ministro del governo Craxi ed esponente di spicco del Psi, sono della stessa opinione. In un’intervista a La Stampa, Formica ha detto la sua sulla situazione dei democratici.
«Il 25 settembre finisce la stagione ulivista, quella costruita attorno a cattolici ed ex comunisti, ma con una guida della coalizione che è stata dei cattolici. Si può discutere a lungo sull’ultimo Pd, che non è stato né carne né pesce, ma a partire dal 92-94 ha espunto dalla sua tradizione identitaria quella socialista, finendo negli ultimi tempi per alimentare scissioni produttive, anche se non vincenti come quella di Calenda e Renzi. Una coalizione che, per essere indispensabile, ha pagato il prezzo del minimalismo sociale. Ma il minimalismo sociale non può che produrre il massimalismo sociale populista. Quella di Meloni e Conte è stata una inevitabile vittoria di due neo-peronismi di destra e di sinistra: l’Italia ha dato una risposta politica di tipo sudamericano».
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