Irene Tinagli, eurodeputata del Pd e presidente della commissione per i problemi economici e monetari, ha parlato a margine dei lavori della plenaria a Strasburgo, in merito alla preoccupazione della presidente del gruppo dei Socialisti e democratici al Parlamento europeo, Iratxe Garcia Perez, sulle parole dell’ex premier Berlusconi.
«Io penso che sia legittimo e naturale che quello che viene detto da un ex primo ministro, leader di un partito che adesso è al governo nella coalizione di centrodestra, desti dell’interesse e delle preoccupazioni all’interno di una Unione europea che sta cercando adesso disperatamente di fare i conti con una guerra scatenata da Putin che non accenna a frenare, che va verso una escalation, che si inventa referendum farlocchi e che di fatto minaccia la democrazia in Ucraina ma anche quella di tutta l’Ue perché di fatto l’obiettivo, neanche troppo celato, è quello».
«Troppo spesso non ci rendiamo conto, nel dibattito politico italiano, che le parole hanno un peso molto importante anche fuori dai nostri confini, soprattutto quando riguardano equilibri internazionali. Le parole di Berlusconi, quando ha detto che Putin voleva liberare Kiev e metterci persone perbene, sono parole pesanti che hanno delle conseguenze e che insinuano dubbi sul posizionamento dell’Italia all’interno della strategia che l’Europa sta seguendo», ha sottolineato la vice segretaria nazionale del Pd.
«La posizione dell’Italia non può avere ambiguità. Troppo spesso in passato alcuni partiti hanno coltivato ambiguità nei loro rapporti con la Russia e con Putin», ha ricordato Tinagli. «Adesso mi auguro che questo governo sia fermo e che non lasci nessuno spazio a nessuna ambiguità perché ne va della credibilità dell’Italia in Europa e nel mondo», ha sottolineato.