E’ iniziata a Roma la Direzione Nazionale del Pd, con l’intervento iniziale del segretario Enrico Letta.
“Parleremo di futuro. Quindici anni fa nasceva il Pd, un momento di grande importanza dal punto di vista politico, per tutti noi. Dobbiamo partire dal quel riferimento per dirci con chiarezza se e come quel momento di partenza ha cambiato la storia del nostro paese e che giudizio ne diamo e dirci cosa vogliamo fare per il futuro. Io credo che sia stato un successo far nascere il Pd, è stato e sarà una storia positiva per il Paese”.
«Siamo andati alle elezioni con un profilo non compiuto, di corsa, con un lavoro interrotto rispetto al percorso delle agorà e ci ha portato a non essere all’altezza su alcuni obiettivi fondamentali, che erano chiave per vincere. Il primo obiettivo era non essere in Italia il partito solo di coloro che ce la fanno».
«Le elezioni le ha vinte una sola forza politica: Fratelli d’Italia, il commento che ha seguito le elezioni è stato molto confuso, tutte le altre forze politiche le elezioni non le hanno vinte o le hanno perse. Il centrodestra ha vinto perché è stato unito, il nostro campo no, nonostante lo sforzo che ci abbiamo messo, per mesi e anni. Noi abbiamo profondamente lavorato per costruire il campo largo, è stata impossibile questa larga unità» ha aggiunto «abbiamo avuto interlocutori che non volevano stare insieme»
«Quando abbiamo eletto Mattarella eravamo in una condizione diversa da quella che poi si è verificata. La guerra, per le responsabilità di governo che ci siamo assunti, ci ha messo in una condizione nella quale la nostra capacità espansiva è stata interrotta. Non rinnego la nostra scelta, c’è bisogno di assumersi delle responsabilità».
Il Rosatellum che ha visto anche candidati del Partito democratico non entrare in Parlamento «è una legge elettorale pessima, dovremo cambiarla in questa legislatura, siamo disponibili con altre forze politiche».
«Chi pensava a una luna di miele del governo Meloni con il paese non si è reso conto della condizione del Paese. Il governo mostra già adesso le sue difficoltà. E non è ancora nato. Noi faremo una opposizione intransigente. Giudicheremo il governo per quello che farà, ma qualunue idea programmatica è venuta già meno rispetto alle tante promesse di campagna elettorale».
«Dobbiamo essere da subito in formato opposizone. Dobbiamo sapere che quando queso governo cadrà dovremo chiedere subito elezioni anticipate, senza governi di salvezza pubblica».
«Non è stato un risultato catastrofico. Ma dobbiamo fare una discussione bene, non possiamo permetterci di fischiettare», dice Enrico Letta annunciando l’apertura della fase congressuale.
Letta parla di una scelta «esigente, da fare adesso perche’ oggi siamo in condizione di farla, visto che non siamo finiti al 10 per cento o all’8 per cento. Dobbiamo fare un Congresso che non sia su nostro ombelico, non un referendum su Conte o Calenda. Non lo dico altre volte. Se qualcuno avesse in testa un referendum del genere la storia del Pd sarebbe già di declino».
«Un congresso in cui tutti partecipino con la massima libertà per dare una forte legittimazione a un nuovo gruppo dirigente. Abbiamo di fronte una sfida epocale: costruire in Parlamento e nel Paese l’opposizione al governo della destra. Una legittimazione che solo un congresso può dare. Un nuovo gruppo dirigente e una nuova generazione. Serve una classe dirigente più giovane per sfidare il governo Meloni, guidato da una donna giovane anche se ha alle spalle una lunga vita politica».
La luna di miele del governo sarà “breve”, lo ha detto Enrico Letta parlando alla direzione Pd.
La luna di miele del governo sarà breve, ha spiegato, per le “modalità con cui nasce il governo, per la sostanza di questo governo e perché il clima politico e sociale è profondamente deteriorato da una situazione internazionale gravissima. Dobbiamo essere pronti a gestire la situazione”.
Qui la diretta streaming della Direzione.