Achille Occhetto ha auspicato un esame di coscienza da parte del Pd e, in un’intervista a La Stampa, ha parlato di quelli che dovranno essere i passi delle forze di sinistra per ricostruire un patto comune.
«Consentitemi un consiglio a Letta, Conte, Calenda, Fratoianni e a tutti coloro che si professano di sinistra: riunitevi in una stanza, guardatevi negli occhi e chiedetevi: vogliamo continuare a giocare a rubamazzetto? Oppure vi ponete il problema più serio?».
«In Italia e in Europa è in atto una nuova ondata reazionaria, che non sarà fascismo, ma che è diversamente pericolosa. Il Pd si porta dietro un vizio di fabbrica, quello che non mi consentì di iscrivermi al nuovo partito e mi fece dire allora: è una fusione a freddo di apparati e non, come dovrebbe essere, una felice contaminazione di ideali, culture diverse, ex comuniste, socialiste, cattoliche, laiche. Invece c’è stata una sovrapposizione. Risultato: il Pd non ha un’anima».
«Conte ha sollevato alcuni temi di sinistra, ma chi è stato nel Pci dovrebbe sapere che non sono sufficienti: la sinistra deve rappresentare i più deboli ma senza mai smarrire una visione ampia dei problemi nazionali e internazionali»