Il governo di Mario Draghi ha chiuso la sua avventura, il 13 ottobre si terrà la prima seduta del nuovo Parlamento. ”Voglio ringraziare tutti voi per il lavoro che avete svolto in questo anno e mezzo” ha detto l’ormai ex premier salutando i ministri in Cdm.
“Tra qualche settimana, su questi banchi siederà il nuovo esecutivo, espressione del risultato delle elezioni che si sono appena tenute. Vi rinnovo l’invito ad agevolare una transizione ordinata, che permetta a chi verrà di mettersi al lavoro da subito. Lo dobbiamo alle istituzioni di cui abbiamo fatto parte, ma soprattutto lo dobbiamo ai cittadini. I governi passano, l’Italia resta“.
Davanti ai suoi ministri il presidente del Consiglio ha sottolineato che “l’unità nazionale è, per forza di cose, un’esperienza eccezionale, che avviene soltanto nei momenti di crisi profonda”. E ha continuato: “Mantenerla, come avete fatto, per molti mesi, richiede maturità, senso dello Stato, e anche un bel po’ di pazienza. I cittadini si aspettavano molto da voi, e voi li avete serviti al meglio”. Ha poi commentato: “Potete essere orgogliosi di quanto fatto, dei risultati che avete raggiunto, dei progetti che avete avviato e che altri sapranno completare”.
Draghi ha poi chiarito che “il merito” dei risultati e del lavoro svolto che hanno reso “l’Italia protagonista in Europa e nel mondo” è “del vostro entusiasmo, della vostra professionalità, del vostro spirito di collaborazione – tra voi, con gli altri organi dello Stato, con gli enti territoriali”.
Il premier ha chiuso così a Palazzo Chigi, con un brindisi e una foto di gruppo, la sua esperienza di governo, in una seduta in cui è stato approvato il Documento programmatico di bilancio da inviare a Bruxelles.
Un documento “leggero” rispetto al solito, quest’ultimo Dpb: sarà alla base della manovra di bilancio che però, questa volta, sarà scritta dal prossimo governo. Il documento si limita dunque all’analisi delle tendenze e alle previsioni per l’economia e la finanza pubblica italiane, includendo le principali linee di intervento a legislazione vigente. Si indicano inoltre le spese indifferibili, che ammonterebbero a circa 2-3 miliardi. Il prossimo esecutivo può partire con una scadenza già rispettata, quella del 15 ottobre, data entro cui gli Stati membri sono infatti chiamati a inviare alla Commissione europea e all’Eurogruppo il progetto di Dpb per l’anno successivo.