Ricattabile? Lui no e Berlusconi? Il giorno dopo la sconfitta in Senato si infuoca lo scontro tra Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni. Se è vero che alla Camera gli azzurri votano per Lorenzo Fontana evitando così un nuovo frontale, è altrettanto vero che la tensione per la composizione della lista dei ministri rimane immutata.
A complicare i rapporti tra i due sono le nuove foto degli appunti del Cavaliere ieri a palazzo Madama. Un foglio in cui il leader azzurro bolla la presidente di Fdi come «supponente, prepotente, arrogante e offensiva». Un’escalation di aggettivi a cui la premier in pectore replica con durezza: «Mi pare che tra quegli appunti mancasse un punto e cioè `non ricattabile”.
Parole che la dicono lunga sullo stato dei rapporti. Prima ancora di Meloni era stato il presidente del Senato Ignazio La Russa a chiedere spiegazioni a Berlusconi: ««Dichiari quello di cui io sono quasi certo, che è un fake, però deve dichiararlo lui, non posso dirlo io».
I nervi restano tesi, nonostante le trattative per il sudoku del governo non si siano mai interrotte. Ma senza un chiarimento tra i leader appare complicato mettere la parola fine alla definizione della squadra.
L’ex premier chiuso oggi a villa Grande con lo stato maggiore del partito tiene il punto, anzi rilancia: Ora sta alla Meloni dare un segnale, è il messaggio che consegna ai suoi. Il centrodestra ha davanti ancora una settimana per provare a sciogliere i nodi e completare tutte le caselle dell’esecutivo e Forza Italia cercherà in tutti i modi di tenere alta la tensione per provare ad ottenere qualcosa tra le richieste messe sul tavolo della Meloni. E dall’esito delle trattative, Berlusconi deciderà se dare seguito o meno alla possibilità di recarsi solo con la delegazione azzurra al Colle per le consultazioni.
Il nervosismo però non distoglie la leader Fdi dal suo obiettivo e cioè chiudere in fretta il capitolo governo lasciando cadere nel vuoto le polemiche. Nessuna intenzione di modificare lo schema deciso e di conseguenza anche l’assegnazione dei ministeri.
Il Cavaliere però si trova a dover fare i conti non solo con la tensione sul governo, ma anche con il caos dentro il partito. Raccontano di contatti tra alcuni esponenti di azzurri e la figlia di Berlusconi, Marina, per lamentarsi di quanto accaduto ieri e sotto la lente di ingrandimento finiscono anche le mosse dei centristi. In particolare l’incontro tra Lorenzo Cesa e Francesco Lollobrigida, capogruppo uscente di Fdi e fedelissimo di Meloni. Al centro dell’incontro la possibilità per gli uomini dell’Udc di dar vita ad un gruppo centrista.
Un contenitore che potrebbe essere attrattivo per quanti dentro Forza Italia si oppongono a Licia Ronzulli finita nella bufera perché secondo una parte degli azzurri, rea di aver contribuito ad alzare lo scontro con Meloni.
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