Piero Fassino non si fida di Giorgia Meloni e del suo presunto atlantismo. In un’intervista a Qn, l’ex segretario del Pd ha aspramente criticato i primi passi del nascente governo, destabilizzato dalle parole di Berlusconi e dalla poca chiarezza della leader di Fdi.
Dell’antlantismo di Giorgia Meloni «andrebbe verificata la sincerità. Meloni, conoscendo bene quali sono le diffidenze che l’Europa ha nei suoi confronti, cerca di compensare cercando legittimazione negli Stati Uniti: qualsiasi cosa gli americani propongano Meloni acconsente. Ma il suo è un atlantismo strumentale, finalizzato alla sua legittimazione».
Fassino ritiene che «Berlusconi è andato ancora oltre ogni limite accettabile, le sue parole sono gravi perchè confermano un antico e consolidato rapporto che ha con Putin e gettano un’ombra sull’affidabilità del nostro Paese nel momento in cui Putin è protagonista di una aggressione così violenta e brutale all’Ucraina». Ma per il deputato del Pd, «il problema non sono solo le parole di Berlusconi, o quello che ha detto Lorenzo Fontana sulle sanzioni. La realtà è che Berlusconi e Fontana hanno detto cose che altri nella maggioranza pensano e non dicono. Ecco perchè l’Europa è molto preoccupata».
Secondo Fassino, il governo rischia di partire con un problema: «Le forze politiche che si apprestano a guidare l’Italia devono essere consapevoli che sono sostanzialmente isolate in Europa, dove anche settori moderati e centristi sono netti nella condanna di Putin». Per il deputato Pd, «la verità è che sì, il governo parte con handicap: essere ambiguo sulla Russia, schierarsi con Orban, simpatizzare con i nostalgici franchisti di Vox in Spagna, dichiarare come ha fatto Meloni che il suo governo ostacolerà in ogni modo il passaggio dal voto all’unanimità al voto a maggioranza che cosa significa? Che viene dissestato il posizionamento internazionale del nostro Paese». «Da essere sempre stato uno dei pilastri della costruzione dell’Ue, ora rischia di diventare uno dei guastatori di questa prospettiva, con il pericolo di isolamento in Europa che diventa molto forte», sottolinea Fassino.