Mulè (Fi) riaccende la tensione nel governo: "C'è disappunto, Tajani si dimetta da coordinatore nazionale"
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Mulè (Fi) riaccende la tensione nel governo: "C'è disappunto, Tajani si dimetta da coordinatore nazionale"

Giorgi Mulè:"Non ci sentiamo sfregiati né umiliati. Ma ha provocato disappunto l'atteggiamento di Giorgia Meloni. Un disappunto esternato dallo stesso Berlusconi. Tajani? Il ruolo di vicepremier è incompatibile con quello di coordinatore di Forza Italia".

Mulè (Fi) riaccende la tensione nel governo: "C'è disappunto, Tajani si dimetta da coordinatore nazionale"
Giorgio Mulè
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24 Ottobre 2022 - 10.45


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Il governo Meloni è nato nelle tensioni tra la leader di Fdi e Silvio Berlusconi e, a quanto si legge in queste prime ore di governo, i dissidi sono tutt’altro che finiti. In un’intervista a La Repubblica, Giorgio Mulè (vice presidente della Camera) ha esternato tutto il suo disappunto per le nomine.

«Non ci sentiamo sfregiati né umiliati. Ma ha provocato disappunto l’atteggiamento di Giorgia Meloni. Un disappunto esternato dallo stesso Berlusconi, quando ha posto la questione del condizionale e non dell’imperativo da usare nel dialogo fra alleati».

«Ci sono state frizioni fra chi si riteneva iscritto a una fazione e chi all’altra. Ma qui non c’è da fare un dibattito, un congresso alla maniera del Pd. Io credo che durante la formazione del governo molti abbiano messo sul tavolo esperienze, storie personali, legittime aspirazioni che sono state trascurate. Ma non è più il tempo di recriminare, né di cercare vendette. Rilanciamo l’azione del partito, invece, ricollocandoci sul territorio».

«Una giusta riflessione l’ha avviata Paolo Zangrillo, ponendosi il problema della compatibilità fra il ruolo di ministro e quello di coordinatore in Piemonte. Credo che analogo ragionamento non potrà che fare Tajani, che al ruolo di coordinatore nazionale somma quelli di ministro, vicepremier e probabilmente di capodelegazione di FI. E lo stesso vale per la neo-ministra Bernini, che è vicecoordinatrice del partito».

«È una riflessione che devono fare e risolvere. Ci sono interventi sulla spina dorsale del partito ormai indefettibili. Berlusconi è il primo a saperlo», osserva. 

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