“C’è parte dell’opposizione che ha trasferito le tende accanto alla maggioranza in attesa di sostituire parte della maggioranza, quella opposizione che di opposizione non ha nulla. Lo si è già capito. Chi passa tre quarti del tempo a parlare male e a fare opposizione all’opposizione credo sia una stampella alla maggioranza“. Così Enrico Letta alla Direzione del Pd che andrà alle primarie il 12 marzo.
“Siamo disponibili sempre a coordinarci con le altre opposizioni, non siamo disponibili a farci prendere in giro da altre opposizioni e inseguire chi ha altre agende”, ha poi sottolineato.
Parlando poi del governo Meloni, “non ha perso tempo sulle indicazioni su cui intende muoversi, tutte indicazioni che riportano indietro le lancette”.
“Il no al fascismo per noi è elemento costitutivo del nostro fare politica, per rilanciare il ruolo della democrazia nel Paese. Stiamo cercando di fare di tutto perché questo lavoro sia vincente, utile, importante per la storia dell’Italia di oggi”, ha sottolineato quindi letta.
“Sorrido quando leggo di una Meloni europeista e atlantista. L’Europa non l’ho vista da nessuna parte. La sua idea, ripetuta alla Camera e al Senato, è di una Europa sostanzialmente incontro tra nazioni che condividono alcune cose ma che non hanno intenzione di condividere fino al punto che si voti a maggioranza sulle questioni essenziali”, ha affermato il segretario dem.
“Non è immaginabile che il governo in un colpo solo tolga il reddito di cittadinanza e non faccia nulla sul salario minimo”, ha detto ancora Letta.
Tetto contante
“Nel tetto al contante trovo ci sia molta parte della filosofia del governo, del liberi tutti che aiuta una parte del Paese a scapito dell’altro, che aiuta chi può evadere contro gli interessi di chi non vuole e non può evadere”.
Covid
“Penso alle scelte annunciate ieri, un po’ inattese, il messaggio di una retromarcia su tutte le misure che hanno a che vedere con il Covid. Scelte profondamente sbagliata, che disattendono la filosofia complessiva delle scelte fatte. Un messaggio di ‘liberi tutti’ che è molto sbagliato e sembra solo un regolamento di conti sul passato. C’è una grande preoccupazione per queste scelte del governo”.
Ucraina
“Le parole di Putin di ieri sono state drammatiche. Noi rigettiamo le minacce arrivate ieri da Putin e ci uniamo a tutte le istituzioni del nostro Paese nel farlo”, ha sottolineato Letta aggiungendo: “Noi abbiamo confermato in aula che manteniamo fermo il sostegno al popolo ucraino insieme all’invito pressante che termini questa invasione da parte della Russia. Una nettezza di posizione che continuerà con la finalità della pace, a differenza della postura della Meloni che mai ha pronunciato la parola ‘pace'”.
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