Crisi economica, guerra in Ucraina e caro bolletta. Ma la priorità del governo reazionario guidato da Giorgia Meloni sono i rave, tanto da usare anche lo strumento della decretazione d’urgenza. Come se in Italia ci fosse un rave al giorno e non si trattasse di fenomeni – per quanto discutibili – limitati.
Per quanto riguarda poi la droga, se questo fosse il problema probabilmente il governo Meloni e il ministro Piantedosi dovrebbe chiedere ai questori di monitorare quotidianamente discoteche e zone della movida dove di droga ne circola molta di più, anche perché si tratta di quasi tutto il territorio nazionale.
Ma ovviamente il governo reazionario della Meloni che guarda alla Polonia e con dentro ammiratori di Vladimir Putin, che notoriamente ha una concezione dell’ordine pubblico tutta repressione e manganello, ha creato dal nulla una legge liberticida, con termini ambigui che potrebbero anche essere applicati ad ambiti diversi dai rave e come strumento per la repressione del dissenso o di tutto ciò che non piace al governo.
Il commento dello scrittore Erri De Luca è significativo: «Atto primo scena prima: il governo individua il grave pericolo delle manifestazioni musicali libere e gratis. Pene da patibolo contro la gioventù»