Che ne sarà del Partito Democratico? “Bonaccini è una persona seria, ottimo amministratore, combattivo e convinto delle sue idee. Aspetto con curiosità un suo programma completo e più organico”. Lo dice Goffredo Bettini dirigente del Pd in un’intervista al Manifesto.
“Al congresso occorre scegliere con nettezza una linea politica, un punto di vista sulle contraddizioni del mondo di oggi, un programma fondamentale da perseguire, un`alternativa di governo.
Tutto questo manca – osserva – . Chi perde non deve separarsi, piuttosto con spirito unitario prepararsi a prevalere al prossimo congresso. D’altra parte ci chiamiamo democratici. Sarebbe un disastro annacquare tutto nella diplomazia degli stati maggiori. Scontro solo sui nomi e altrettante alleanze solo sui nomi. Allora non ci sarebbe la scissione, ma la consunzione e dispersione del Pd, la sola forza in grado di reggere con solidità l’urto della destra”.
“La Schlein non si è ancora candidata. Ha espresso in una lunga intervista le sue prime elaborazioni. Molte le condivido. Ma anche per lei vale quanto detto per Bonaccini. Occorre intendere meglio la sostanza di questo approccio iniziale. C`è tempo.
Ricordo che, insieme a loro, si sono già candidati Paola De Micheli e Matteo Ricci. Da non sottovalutare perché potrebbero, per diverse ragioni, allargare molto i propri consensi – spiega -. La prima è stata importante come supporto alla segreteria di Zingaretti, il secondo è, da quasi dieci anni, il Sindaco strepitoso di Pesaro; intelligente e veloce anche sui temi della politica nazionale. Al di là dei nomi, che si possono ulteriormente aggiungere nelle prossime settimane, personalmente mi interessa quanto i candidati almeno in parte raccolgano le riflessioni che ho messo in campo. Non voglio votare una faccia ma un programma di intenti”.
“La sinistra del partito non è in difficoltà. Sta ragionando. Avrebbe ottimi candidati. Autorevoli, colti, solidi. Ma, forse, non ha ancora trovato quel filo di solidarietà interno che può permettere di combattere questa battaglia così difficile”, conclude Bettini.
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