Il governo Meloni presenta la Manovra 2023, nella quale è introdotta anche una nuova tassa sugli extraprofitti delle aziende del comparto energetico, in un momento di grande difficoltà.
“Cambia la tassa sugli extraprofitti nel settore energia, oppure (secondo l’interpretazione delle aziende del comparto) arriva al suo terzo colpo, cumulandosi coi prelievi precedenti. In base a quanto rivelava ieri una nuova bozza della manovra economica, nel 2023 la tassa sugli extra-profitti diventerà un «contributo di solidarietà temporaneo”, in linea, a quanto sostengono fonti governative, con il regolamento europeo che autorizza un intervento di emergenza contro il caro-energia. Questo è quanto si legge sul quotidiano La Stampa.
In dettaglio, la bozza prevede un prelievo sui soggetti che producono, importano o vendono energia elettrica e gas e producono, importano, distribuiscono o vendono prodotti petroliferi; il contributo sarà del 50% sul reddito 2022 che eccede di almeno il 10% la media dei redditi 2018-2021, con limite del 25% del patrimonio netto al primo gennaio 2022. Sono interessate 7 mila aziende da cui l’Erario attende un incasso di 2 miliardi e 565 milioni, mentre uno studio di Equita valuta che le società più colpite saranno A2A, Enel, Iren, Erg e Acea. Nelle intenzioni del governo questi soldi contribuiranno a finanziare gli sconti in bolletta alle famiglie e alle imprese”.
“Un’altra novità nella bozza della Manovra, positiva per i consumatori, riguarda le spese per lo smantellamento delle centrali nucleari, che escono dalla bolletta elettrica. Si tratta di una delle voci dei cosiddetti “oneri di sistema” che pesano sulle bollette della luce di famiglie e imprese, senza che questo corrisponda a un servizio agli utenti. Nelle intenzioni del governo è il primo passo di una completa “fiscalizzazione” degli oneri, che almeno per quanto riguarda il nucleare non dovranno più essere riscossi dai fornitori di energia”, si legge ancora dal quotidiano torinese.
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