Schlein dice no al neoliberismo e vuole che le varie ‘emergenze’ siano affrontate nell’ambito di un unico disegno.
“Se vogliamo ribaltare quel modello che insieme sfrutta in modo insostenibile le risorse naturali e al contempo genera, alimenta e si nutre di diseguaglianze, l’insegnamento” portato avanti dalle “mobilitazioni di questi anni delle nuove generazioni” è che “bisogna unire queste lotte, come fanno coloro che si mobilitano per il clima che abbiamo incontrato qualche settimana prima a manifestare in solidarietà ai migranti che venivano in modo indegno, vergognoso e criminale, bloccati in mezzo al mare, le stesse facce e le stesse speranze dei cortei femministi di mobilitazione contro il patriarcato e le stesse in chi lotta in difesa dei lavoratori più fragili e delle lavoratrici più dimenticate”.
Così Elly Schlein, al convegno ‘Capitalismo e diritti dell’uomo’ a Bologna.
“Ecco, unire queste lotte in questo tipo di piattaforma è l’unico modo che abbiamo per provare a rovesciare e riscrivere un nuovo modello di sviluppo che possa portare al benessere l’insieme delle persone del pianeta”, ha aggiunto.
Se si parla di “redistribuzione – ha tra l’altro affermato – non possiamo non vedere l’elefante in questa stanza”. E cioè, ha puntualizzato, “non possiamo non vedere che ci sono delle multinazionali operative in Italia che pagano meno tasse di una fabbrica di matite nella periferia di Torino. In Italia se ne parla un po’ troppo poco”.
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