Bonaccini vuole riformare il Pd: “Credo sia venuto il tempo di porre come elemento centrale del prossimo congresso il tema dell’onestà e della sobrietà, non perché dobbiamo sentirci in qualche modo in dovere di farlo per essere superiori agli altri.
Lo ha detto Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna e candidato alla segreteria del Pd, ospite di «Tg1 Mattino» su Rai1 rispondendo ad una domanda sull’esistenza di una questione morale all’interno della sinistra in riferimento al presunto scandalo di corruzione nel Parlamento Ue. «Il gruppo del Pd al Parlamento Europeo ha fatto bene a prendere una posizione molto dura e – ha aggiunto -, sono attento alle evoluzioni. Non è tollerabile che possano esserci, se verranno confermati, episodi come questi», ha spiegato Bonaccini.
Le correnti
– «Il tema non è tanto la demonizzazione di correnti o aree culturali differenti all’interno di un partito. Sarebbe impensabile che un grande partito sia fatto da un monolite di pensiero. Il problema è se le correnti devono diventare più che un contributo alle idee e alla discussione elementi di divisione, oppure elementi in cui si ingrossano le file per cui vengono premiati i fedeli al capo corrente di turno piuttosto che coloro che meritano al di là di appartenere o meno a una corrente, il rischio è che le correnti non diventino una virtuosità ma un problema».
«Questo congresso sarà l’occasione per vedere chi ci sostiene a me e Schlein, un mescolamento di quello che sono le vecchie correnti. Ho sempre pensato – ha aggiunto – basta farci chiamare con cognomi di altri, ci giudichino per quello che diciamo e facciamo. Su singole materie come fa a non essere possibile che una volta sei d’accordo con uno dentro il Partito, magari sui temi sociali e invece sui diritti civili con qualcun altro, l’importante è sentirsi parte di una grande famiglia. Se io dovessi prevalere chiederei loro una mano dal giorno dopo, e così farò nel caso vincano Elly o De Micheli», ha concluso Bonaccini.
