Caso Soumahoro, nonostante si siano parzialmente spenti i riflettori mediatici sulla questione, la vicenda giudiziaria sta andando avanti. Sono infatti state emesse delle misure cautelari interdittive del divieto temporaneo di contrattare con la pubblica amministrazione e di esercitare imprese e uffici direttivi di persone giuridiche, per la durata di un anno, nei confronti dei membri del consiglio di amministrazione della cooperativa sociale integrata «Karibu», gestita dalla suocera del deputato Aboubakar Soumahoro.
Anche Liliane Murekatete, la moglie del deputato Aboubakar Soumahoro, è indagata dalla Procura di Latina nell’ambito dell’inchiesta legata alle cooperative pro migranti Karibu e Aid.
“La signora Murekatete si dichiara assolutamente estranea rispetto ai fatti contestatile, che peraltro riguardano un presunto danno erariale di 13mila euro, e siamo certi che a breve, anzi a brevissimo, verrà fatta chiarezza e dimostrata la totale innocenza della mia assistita”. E’ quanto fa sapere Lorenzo Borrè, legale di Liliane Murekatete.
Interviene lo stesso Soumahoro: “Sono profondamente amareggiato, dispiaciuto e preoccupato per l’indagine che vede coinvolta direttamente la mia compagna Liliene Murakatete che confido dimostrerà la sua innocenza”, afferma, secondo quanto riporta il suo avvocato Maddalena Del Re
“Ribadendo la mia totale estraneità ai fatti contestati sull’indagine della Coop. Karibù e del Consorzio Aid, di cui, come più volte affermato, non ero a conoscenza, nel prosieguo delle indagini, sempre più alla luce del sole, continuerò a impegnarmi nella mia attività politico-parlamentare sui temi che hanno da sempre caratterizzato il mio impegno”.
E’ stato disposto anche il sequestro preventivo a fini della confisca, anche per equivalente, del profitto del reato, sino alla concorrenza di 639.455 euro nei confronti di un indagato e di 13.368 euro nei confronti di altri due indagati. I provvedimenti sono stati adottati dal gip con riferimento a reati tributari relativi all’emissione e all’impiego di fatture per operazioni inesistenti, per gli anni di imposta dal 2015 al 2019.
Le indagini proseguono, come informa una nota della procura di Latina, anche con riferimento a temi investigativi diversi e complessi, “nel rispetto delle disposizioni normative in tema di segretezza degli atti di indagine, onde garantire, per un verso, diritti e facoltà delle persone sottoposte ad indagini e, per altro verso, la genuinità, l’oggettività e il buon esito degli accertamenti investigativi”.
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