Bonaccini sul Qatargate: "Roba da voltastomaco, ritornare all'esempio di Berlinguer"
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Bonaccini sul Qatargate: "Roba da voltastomaco, ritornare all'esempio di Berlinguer"

Stefano Bonaccini, candidato alla segreteria del Pd e presidente della Regione Emilia Romagna ha parlato de Qatargate e del rinnovamento del Pd

Bonaccini sul Qatargate: "Roba da voltastomaco, ritornare all'esempio di Berlinguer"
Stefano Bonaccini
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18 Dicembre 2022 - 17.28


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Bonaccini usa parole durissime. “Alla luce di quanto sta emergendo occorre porre il problema della questione morale nel Pd e nella politica. Certo, io sono abituato, come garantista, ad attendere che i processi si facciano in Tribunale. Non mi interessano quelli nelle piazze. Quindi vediamo come va a finire. Ma quello che sta emergendo, se confermato, è da voltastomaco. E servono provvedimenti adeguati».

Lo ha detto a Lamezia Terme Stefano Bonaccini, candidato alla segreteria del Pd e presidente della Regione Emilia Romagna. 

«C’è dire – ha aggiunto Bonaccini – che nel Partito democratico c’è tanta gente perbene, seria e onesta, come me, che non può accettare di essere accomunato a pratiche che sono vergognose, ed uso un termine educato. Siccome vengo da una famiglia il cui riferimento si chiamava Enrico Berlinguer, è chiaro che è assolutamente necessario porre il tema della moralità, intesa non come superiorità morale ma come etica dei comportamenti». 

La tappa in Calabria

«Oggi siamo qui in Calabria, ho fatto due puntate al Nord ma è giusto perché la questione meridionale dev’essere una questione nazionale, non solo legata al Sud».

«Ho fatto quasi sei anni il presidente della Conferenza delle Regioni e – ha aggiunto Bonaccini – conosco bene questa parte del Paese che merita però di essere accompagnata non in termini assistenzialisti ma con politiche per sviluppo e industriali che garantiscano qualità nei servizi, lavoro. Io sono molto curioso anche di ascoltare, perché serve molto questo, è soprattutto dire agli amministratori locali, a chi sta nei territori, che serve un Pd che sia molto più attento ai territori, un partito visto troppo romanocentrico. Vale anche in questa terra perché alle elezioni politiche o europee non ce la fa a prevalere ma poi nei Comuni e nei territori riesce anche a vincere quando il vento sembrerebbe contrario. E noi – ha sostenuto il candidato alla segreteria del Pd – dobbiamo togliere dalla panchina e mettere in campo tanti bravissimi amministratori, dirigenti che meritano di avere anche una ribalta nazionale. Voglio un partito più popolare, che stia di più in mezzo alle persone, come ho sempre fatto io». 

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