Pd, Castagnetti ventila la scissione: "Se cambia natura i cattolici democratici trarranno conseguenze"
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Pd, Castagnetti ventila la scissione: "Se cambia natura i cattolici democratici trarranno conseguenze"

Pierluigi Castagnetti, ultimo segretario del Ppi e presidente dell'«Associazione i Popolari», il soggetto giuridico erede del partito ha parlato ad un convegno di cattolici democratici

Pd, Castagnetti ventila la scissione: "Se cambia natura i cattolici democratici trarranno conseguenze"
Pierluigi Castagnetti
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19 Dicembre 2022 - 12.47


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Aria di scissione? Sembra abbastanza evidente che le componenti più centriste del partito democratico ci pensino, spaventate dalla possibilità di una virata a sinistra del partito che accadrà se sarà eletta Elly Schlein ma probabilmente, seppur in misura diversa, anche se sarà eletto Bonaccini.

 Se il Pd con la riscritittura della Carta dei valori «cambia natura», abbandonando la sua natura di «partito in cui si incontrano e si ascoltano culture politiche diverse», allora gli Ex Ppi «ne trarrebbero le conseguenze». Lo ha detto Pierluigi Castagnetti, ultimo segretario del Ppi e presidente dell’«Associazione i Popolari», il soggetto giuridico erede del partito.

L’annuncio è stato fatto da Castagnetti aprendo il convegno all’Istituto Sturzo della Associazione sul tema «I Cattolici Democratici nella politica di oggi: ancora utili all’Italia?» a cui sono presenti molti parlamentari o ex parlamentari del Pd provenienti dal Ppi. 

«Non ci siamo mai riuniti alla vigilia di un congresso del Pd – ha rilevato Castagnetti – perché il nucleo di rappresentanti dell’ultimo congresso del Ppi non ha avuto una responsabilità diretta nella costituzione del Pd, visto che la ebbe la Margherita. Lo facciamo questa volta – ha aggiunto – perché avvertiamo che questo congresso può assumere decisioni che ne cambiano la natura e possono determinare un oggettivo radicamento di quell’originaria intenzione/intuizione che generò quella che nel 2007 venne percepita dal contesto politico nazionale ed europeo come la novità più significativa dal dopoguerra. Una novità che indusse il cambiamento del nome dello stesso gruppo parlamentare europeo, che da allora si chiama, appunto, «Socialisti e Democratici», e in quel «Democratici» si riconosceva non una parte ma tutto il Pd».

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In particolare Castagnetti ha puntato l’indice contro la Commissione costituente che sta riscrivendo la Carta dei valori del Pd, «senza che il gruppo dirigente abbia ricevuto un mandato congressuale per fare questo». 

«Vorrei sapere quali sono questi nuovi valori. Quelli che sono nella Carte del 2007 sono stati scritti da Reichlin e da Scoppola, che vi avevano riflettuto bene». «Qualunque documento produca questo gruppo di persone, non può che essere consegnata alla dirigenza che uscirà dal prossimo congresso, come un contributo al dibattito».

Poi l’avvertimento molti diretto: «lo dico anche a chi ci segue in streaming, e so che ci sono. Se si cambia la natura e si cambia partito i cattolici democratici ne traggono le conseguenze. Non assumo personalmente alcuna iniziativa, ho una età e ho maturato il diritto al divano; ma ci saranno sicuramente una iniziativa», ha detto tra gli applausi dei presenti nelle tre sale da cui si segue il convegno.

Tra i numerosi parlamentari o ex del Pd presenti Francesco Saverio Garofani (Consigliere del presidente Mattarella), Antonello Soro, Luigi Zanda, Beppe Fioroni, Roberto Di Giovanpaolo, Nico Oliverio, Flavia Nardelli, Ivano Strizzolo, Luigi Meduri, Gianclaudio Bressa, Giampaolo D’Andrea, Bruno Tabacci, Giuseppe Cucca, 

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