Bonaccini: "Il Pd non può essere la fotocopia del M5s"
Top

Bonaccini: "Il Pd non può essere la fotocopia del M5s"

Stefano Bonaccini parla del Pd e spiega che secondo lui c'è bisogno di un forte rinnovamento ma non di una rottamazione

Bonaccini: "Il Pd non può essere la fotocopia del M5s"
Stefano Bonaccini
Preroll

globalist Modifica articolo

20 Dicembre 2022 - 12.23


ATF

Pd a Congresso, quali prospettive? Non possiamo essere la fotocopia dei Cinque Stelle. Nel Pd, a volte, sento affermazioni che sembrano dire che dobbiamo schiacciarci su quel ruolo». Così Stefano Bonaccini.

«Non temo la fine del Pd, temo la sua irrilevanza» Lo ha detto Stefano Bonaccini a Metropolis. «Mi preoccuperei poco dei sondaggi, se li avessi guardati non mi sarei candidato contro Salvini. Nel Paese possiamo essere una forza che raccoglie più consenso di quello che pensiamo, fatta di amministratori capaci, che non spaventa nessuno. Bisogna costruire un nuovo gruppo dirigente, non per mandare via qualcuno, ma perché se hai perso deve esserci una classe dirigente ritenuta nuova».

Tuttavia, «io la parola `rottamazione´ non l’ho mai utilizzata nemmeno quando votai Renzi nel 2014. Non l’ho mai usata perché non la condividevo nei termini, perché è sbagliata. L’identità è il primo tema che dobbiamo risolvere. In questi anni incontravo quelli della Lega e si capiva subito chi era. Incontravi uno del Pd e non capivi».

Le dichiarazioni della mattina

Stefano Bonaccini è intervenuto nel dibattito – aperto da sempre – sulla cosiddetta questione morale. Un concetto di memoria berlingueriana tornato in auge con lo scandalo Qatargate che sta travolgendo le autorità europee. Con un post su Fb, il candidato alla segreteria del Pd ha rilanciato il bisogno di formare le nuove generazioni.

“Quando parliamo di `questione morale´, quelli della mia e delle generazioni precedenti pensano immediatamente ad Enrico Berlinguer e a Benigno Zaccagnini. Sono stati tra i simboli e gli interpreti più autentici della politica vissuta come impegno disinteressato e rigore morale. Anche per questo sono visti come padri nobili sia del Pd che della Repubblica”.

“Questa eredità va ricordata e conquistata ogni giorno, a proposito di identità e valori fondanti. Proprio per questo, oltreché ripulire il nostro partito da quanti non hanno a cuore per prima cosa il bene comune e l’onorabilità dei nostri iscritti ed elettori, è tornato il momento di trasmettere alle nuove generazioni il pensiero e le azioni di Berlinguer, Zaccagnini e di tutte le donne e gli uomini migliori che la nostra storia ha dato all’Italia. Lo dico dalla terra natale di Nilde Iotti e a pochi giorni dal 23 dicembre, data in cui ricordiamo l’istituzione del Servizio sanitario nazionale per opera di Tina Anselmi. Altre due madri della Repubblica e del Pd. La nostra storia cammina sulle spalle di questi giganti”.

“È il momento che il Pd dia il via ad una Scuola di politica e di amministrazione pubblica che possa formare i più giovani sia sui compiti degli amministratori della cosa pubblica, sia sull’etica di come ci si mette davvero al servizio delle cittadine e dei cittadini. Abbiamo un patrimonio straordinario da cui attingere per rafforzare le ragioni e lo spirito della buona politica”.

Native

Articoli correlati