Congresso del Pd, rischio scissione? «Ho paura che il progetto del Partito democratico stia per fallire. Ha ragione Castagnetti, che viene dalla Dc: l’identità del partito è a rischio».
Ad affermarlo Claudio Petruccioli, ex Pci, già presidente Rai. «Io ho sostenuto il Pd perché doveva essere l’unione di diversi riformismi in passato divisi e in conflitto tra loro – aggiunge – L’obiettivo era creare una forza capace di offrire un’alternativa in una competizione aperta per il governo».
Oggi il Pd non funziona «perché non affronta i problemi del Paese, a cominciare da quello della crescita. C’è chi propone di mettere la parola lavoro nel nome. Ma hanno mai studiato a fondo l’evoluzione dei lavori più avanzati? Si sono riuniti per ascoltare i lavoratori delle Pmi?».
Se non vuole morire, il partito deve «esprimere una cultura di governo, che ponga al centro del suo agire la crescita, senza la quale non c’è redistribuzione. Nelle ultime elezioni il messaggio è stato: dateci un po’ di voti altrimenti la destra cambia la Costituzione. Ma non è una proposta di governo. Meloni – afferma ancora Petruccioli – cerca di costruire una destra conservatrice che rimanga agganciata all’Europa, ma non è detto che vi riesca considerati i continui atti di sabotaggio di Salvini».
Il Qatargate è un fatto enorme? «Sì, ma non per questo penso che la questione morale esaurisce la politica. È sempre dipeso dall’etica di ognuno di noi. Una volta che finisci nelle mani dei lobbisti la tua autonomia è finita».