Cacciari spara a zero su tutto e tutti, che è probabilmente la cosa che gli riesce meglio. «Il congresso del Pd è un dramma senza contenuti. Le sembra ci si possa appassionare? Credo di condividere questo pensiero con la quasi totalità degli italiani»: mancano «programmi definiti e grandi personalità che sappiano interpretarli». Così Massimo Cacciari, filosofo ed ex sindaco di Venezia.
«Anche il programma della persona di cui ho più stima, Gianni Cuperlo, è in gran parte quello che presentò Zingaretti tre anni fa, poi perduto nel vuoto totale. Credo che Gianni avrebbe dovuto interrogarsi su questo. Con l’aggiunta paradossale, stavolta, che i due maggiori contendenti sono della stessa Regione, della stessa istituzione e addirittura l’una è stata scelta dall’altro come sua più prossima collaboratrice. Non si discute di linea politica, né di cultura politica. Qual è la prospettiva italiana in Europa, quale Europa vogliono Schlein e Bonaccini, oltre a dire che sovranisti e populisti sono cattivi?».
A suo dire Meloni sembra godere ancora di consensi «perché ci sa fare: dal punto di vista comunicativo e di immagine è molto meglio di chi l’ha preceduta, e questo conta. Secondo: gli italiani ormai hanno capito tutti che dal punto di vista economico e finanziario i binari sono quelli: si può scegliere una velocità o un vagone diverso, ma la strada non si cambia».