Il governo Meloni mostra la sua vera faccia, sul caro carburante e non solo. Dopo anni di stucchevole propaganda, con Giorgia Meloni e Matteo Salvini che ripetutamente urlavano contro la “vergogna” delle accise, il governo di destra ha alzato di circa 30 centesimi il prezzo della benzina, mettendo in ginocchio gli italiani. Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, in un’intervista a La Stampa, ha indirettamente ammesso che quella degli anni passati era pura propaganda.
«Le risorse sono poche, servono misure per la crescita. Come era giusto applicare degli sconti nell’epoca in cui i prezzi erano schizzati alle stelle, ora non è tempo di interventi orizzontali. Bisogna fare delle scelte. Ora che i carburanti sono tornati a prezzi più contenuti, le poche risorse che abbiamo vanno usate per interventi più mirati. Lo sconto sulle accise è molto costoso».
Quella di Meloni per le accise era stata dall’opposizione «una battaglia giusta, che rivendichiamo, ma ora viviamo in tempi eccezionali». Quindi niente abolizione, ma «parlerei di riduzione ed è un tema che andrà ripreso, in tempi diversi da questo». Su una possibile perdita di consensi annota: «A giudicare dai sondaggi direi proprio di no. Fratelli d’Italia fa registrare una crescita importante e non a discapito degli alleati del centrodestra. I cittadini sono molto più maturi di quei pochi che ragionano con la pancia e ci chiedono di fare tutto e subito».
Sull’ipotesi di un decreto fiscale sottolinea: «Non posso parlare di date, ma il centrodestra è unanime nel puntare sull’aumento dei salari attraverso la decontribuzione per chi assume, d’altronde lo abbiamo già cominciato a fare nella manovra». Tra le riforme del 2023 ci saranno anche l’autonomia e il presidenzialismo: «Sì, nel senso che inizierà questo percorso. Il testo presentato dal ministro è una proposta su cui discutere. E un punto di partenza». E una possibile modifica «è oggetto di un dibattito che è già in corso all’interno del governo».
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