Tutti sono d’accordo sul fatto che il Pd deve cambiare. Ma non si sa come cambiare.
“Per ritrovare una identità forte abbiamo bisogno di aprirci e di ritrovare credibilità con quei mondi che non si sono più sentiti rappresentati in questi anni: penso al mondo del lavoro, a quelli del terzo settore, dell’accoglienza, della scuola».
Lo ha detto, a Lecce, la candidata alla segreteria nazionale del Pd, Elly Schlein.
«Per farlo dobbiamo costruire un ponte tra le migliori energie che il Partito democratico già esprime nei territori – ha proseguito la deputata conversando con i giornalisti, dopo avere incontrato gli studenti dell’Università del Salento – e chi si è sentito schiacciato fuori. Molti dei ragazzi e delle ragazze impegnati nella politica universitaria oggi hanno espresso questa esigenza, quella di trovare una casa comune e noi siamo qui per fare esattamente questo, non per costruire posti, ma per provare a costruire insieme un posto nuovo dove risentirci tutti a casa».
«Noi – ha anche detto la candidata – ci proponiamo di ridare voce alla base del partito, quella che anima i circoli, ai militanti, che troppo spesso, ad esempio quando c’è da prendere decisioni sulle liste, viene schiacciata e non viene ascoltata. Noi vorremmo rovesciare questa piramide – ha spiegato inoltre Elly Schein – e innovare anche il metodo di selezione della classe dirigente dentro al partito e sui territori».
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