Qatargate, l’avvocato di Antonio Panzeri, Laurent Kennes, è a Bruxelles per l’udienza di fronte al tribunale per le misure cautelari da applicare al suo cliente. All’ingresso, il legale ha accusato i mezzi d’informazione per la fuga di notizie.
«Sono venuto a conoscenza di elementi del fascicolo attraverso la stampa, ovvero da articoli su Le Soir o su La Repubblica. Siamo venuti a conoscenza di elementi ai quali noi stessi non avevamo ancora avuto accesso». L
A essere colpiti dalla fuga di notizie sull’inchiesta, ha aggiunto l’avvocato, «sono le due persone colpite da richiesta di revoca dell’immunità parlamentare», ovvero gli europarlamentari Marc Tarabella e Andrea Cozzolino, «e che non sono state ancora interrogate e che saranno ascoltate» ma che hanno appreso sulla stampa «i dossier sui quali verrano interrogate».
«Questo nuoce alla qualità e alla credibilità dell’inchiesta», ha detto Kennes. «I giornalisti non hanno commesso infrazioni, ma comunicare informazioni senza avere l’autorizzazione della procura o degli avvocati della difesa è un reato», ha sottolineato il legale davanti alle telecamere.
«Per i casi di corruzione la pena massima è di quattro anni, qui si parla di un’organizzazione criminale quindi le persone accusate penalmente rischiano di più, ma la violazione del segreto professionale prevede una pena massima di tre anni», ha avvertito Kennes. «È un peccato che la giustizia non sia capace di fermare questo genere di fughe», ha concluso l’avvocato.