Majorino: "La sfida è tra me e Fontana, sono convinto che gli elettori del Terzo Polo mi sosterranno"
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Majorino: "La sfida è tra me e Fontana, sono convinto che gli elettori del Terzo Polo mi sosterranno"

Pierfrancesco Majorino, europarlamentare del Pd e candidato presidente Regione Lombardia per il centrosinistra spiega la sua sfida

Majorino: "La sfida è tra me e Fontana, sono convinto che gli elettori del Terzo Polo mi sosterranno"
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27 Gennaio 2023 - 18.43


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Elezioni regionali in Lombardia si entra nel vivo. «Noi abbiamo in una rincorsa in atto, due mesi fa giocavamo per il secondo posto, tra me e Letizia Moratti. Adesso la rincorsa in atto, alcuni sondaggi dicono che siamo a quattro, cinque punti, altri ben di più. Io ci credo, credo sono convinto del fatto che la sfida è aperta, sono uno che lotta, lo farò fino all’ultimo giorno, sostenendo le mie motivazioni, le nostre motivazioni, di chi vuole cambiare e non vuole trovarsi Fontana e Gallera».

Lo ha detto Pierfrancesco Majorino, europarlamentare del Pd e candidato presidente Regione Lombardia per il centrosinistra, a 24 Mattino su Radio 24.

«I sondaggi peraltro – ha aggiunto – dicono un’altra cosa su cui convergono tutti e cioè che Letizia Moratti non va mai oltre il 18%, non va mai oltre un dato che la vede molto distanziata e quindi sono convinto che alla fine diversi elettori del Terzo Polo voterebbero per noi per cambiare, per far si che ci sia un cambio in regione Lombardia».

Moratti chi attacca non capisce o ha fini elettorali

«La riforma della sanità ha tre anni per andare a regime. Io ho voluto tempi certi e risorse certe. È entrata in vigore nel 2021 e andrà a regime tra il 2022 e il 2024. Sul sito di Regione ho fatto mettere lo stato di avanzamento e i servizi attivi. Chi attacca o non capisce che un po’ di tempo ci vuole o lo fa solo per motivi elettorali».

Lo ha detto la candidata civica sostenuta dal Terzo Polo, Letizia Moratti, intervistata a Sky Tg24.

«C’è un problema che riguarda i medici di medicina generale che dipendono dal governo. Con il governo Draghi avevo trovato un accordo per dare alle Regioni 18 ore in più per poter indirizzare i medici nelle Case di comunità e nelle visite domiciliari, ma il governo non ha ancora approvato questo decreto». Quanto alle liste d’attesa «prima di me non c’era stato nessun intervento di sistema per aggredirle. Su 100 persone 40 erano operate fuori tempo massimo. Con il mio lavoro siamo arrivati all’85% di rispetto dei tempi. È vero che c’è tanto da fare ma io ho iniziato a farlo e so come farlo. Dal presidente uscente nulla era stato fatto».

Per Moratti, «le persone non devono pagare per avere una sanità giusta in tempi adeguati, è sanità pubblica» e Regione Lombardia «ha bisogno di una regia e di chi ha competenze politiche ma anche manageriali, che io so di avere».

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